I Carabinieri della Compagnia di Pitigliano hanno dato in questi giorni esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Grosseto, nei confronti di un uomo residente in una frazione del comune di Sorano.

Le condotte a lui contestate dall’Autorità Giudiziaria sono reiterati maltrattamenti ai danni della compagna convivente. Le indagini sono state avviate dai Carabinieri della Stazione di Sorano, che hanno evidenziato uno scenario di violenza e maltrattamenti, fisici e psicologici, nell’ambito familiare. Come un copione che tristemente si ripete, anche in questo caso si tratta di una giovane donna, una 28enne di origini romene, legata ad un uomo più grande di circa 20 anni, con il quale era andata a convivere circa tre anni fa, dopo la nascita della loro figlia. Le vessazioni che la giovane madre ha patito, sono iniziate nel 2018, al principio della convivenza, improntata, progressivamente, a criteri di sopruso e sopraffazione. La donna, in un crescendo, veniva dapprima accusata dall’uomo di non essere una buona compagna e di spendere tutti i risparmi, successivamente, subiva minacce e percosse ripetute, cadendo in un lento ma inesorabile stato di sofferenza morale, che ha reso sempre più penosa ed intollerabile la prosecuzione della convivenza. Il tenore delle minacce, diventava sempre più violento: in uno dei numerosi litigi, l’uomo, italiano originario della provincia di Cagliari, era giunto a minacciare di morte la donna con un coltello.

Più volte la donna si è trovata fuori di casa, cacciata a forza dal compagno, trovando rifugio provvisorio da amici e conoscenti. Non era indenne dalle minacce nemmeno la loro figlia minore, contro cui l’uomo annunciava spesso violenze qualora la madre si fosse rivolta ai Carabinieri per denunciarlo. Ma la giovane donna, il coraggio di raccontare ai Carabinieri quanto era costretta a sopportare e lo stato di paura per sé e la figlia che ormai accompagnava ogni momento della sua giornata, lo ha trovato. Questo è stato l’inizio della fine dell’incubo per lei. I Carabinieri hanno attivato immediatamente la procedura prevista dal “codice rosso”, e sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Grosseto, hanno collocato la donna e la bambina in una località protetta, mentre ricostruivano negli atti poi trasmessi all’A.G. gli episodi di violenza e minacce patiti dalla vittima. Ciò ha consentito di arrestare l’uomo per il reato di maltrattamenti in famiglia, aggravati dalla recidiva .


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