Comune di Scandicci: dopo otto assemblee del personale svoltesi nelle scorse settimane, Fp Cgil, Uil Fpl e Rsu proclamano lo stato di agitazione “a causa della forte insoddisfazione diffusa tra i dipendenti”, prima di “indire ulteriori e più determinate forme di mobilitazione del personale nel rispetto dei termini di preavviso previsti dalla legge”. I sindacati individuano 4 ragioni dell’insoddisfazione dei lavoratori:

1 – Relazioni sindacali inesistenti, con atteggiamento unilaterale dell’amministrazione; è ormai evidente che non c’è alcuna intenzione da parte del Comune di Scandicci di cercare possibili intese e non c’è alcuna volontà di fare accordi con la Rsu e le organizzazioni sindacali. Anzi, appare forte e chiaro l’atteggiamento di ostilità e disinteresse, ormai conclamato, verso le questioni che stanno a cuore ai lavoratori e per le quali il sindacato si fa portavoce senza ricevere l’attenzione e la disponibilità che le norme contrattuali ed il buon senso suggerirebbero.

2 – Contrattazione integrativa a senso unico in particolare sulla questione delle PEO (progressioni economiche orizzontali); l’anno scorso alla fine dell’anno chiedemmo la disponibilità a discutere di questo argomento inserendo il criterio, previsto nel contratto, dell’esperienza maturata, sino ad oggi assente tra i criteri per le progressioni. Ma ogni aspettativa si è infranta dinanzi all’atteggiamento di chiusura della controparte ed alla sua assoluta indisponibilità ad accogliere gli argomenti di parte sindacale.

3 – Confronto sindacale solo pro-forma, ignorate le proposte ed i suggerimenti della Rsu; in materia di orario di lavoro, dopo consultazioni col personale interessato, la Rsu aveva formulato una serie di proposte relative alla fruizione della flessibilità oraria in entrata ed in uscita, modifiche delle articolazioni orarie in alcuni settori particolari, modalità di smaltimento ore da recuperare o plus orario, con rischio di azzeramento d’ufficio da parte dell’amministrazione. Inutile dire che non vi è stata alcuna attenzione verso queste richieste, ed anche sotto il profilo della informazione circa la chiusura del confronto l’amministrazione ha messo la parte sindacale di fronte al fatto compiuto, senza alcun avviso come invece sarebbe stato auspicabile e corretto.

4 – Chiusura Makarenko: nessuna disponibilità ad una soluzione condivisa anche dopo lo sciopero del personale quasi unanime, e gestione del personale educativo caotica, irresponsabile, ambigua e foriera di un clima lavorativo insopportabile; oggi le lavoratrici percepiscono più che mai un atteggiamento arrogante da parte del datore di lavoro ed il sentore di un grave pregiudizio nei loro confronti.