I contributi fissi per l’anno 2021 dovuti all’Inps da artigiani e commercianti dovranno essere pagati, sia per la prima che la seconda rata, entro il 20 agosto 2021, malgrado la Commissione europea avesse dato il via libera all’esonero parziale per il 2021. “E’ l’ennesimo fallimento del meccanismo burocratico pubblico”, lamenta Jacopo Ferretti, segretario generale di Confartigianato Imprese Firenze. “Si chiede semplificazione – afferma – vengono spese parole sul decreto semplificazioni, ma le semplificazioni non ci sono, gli adempimenti stanno aumentando, le scadenze stanno aumentando, e come al solito, senza nemmeno rispetto per le aziende dopo un anno e mezzo di pandemia, si dice che la scadenza posticipata il 17 maggio scade tra 21 giorni insieme alla seconda rata”.
La proposta approvata dalla Commissione europea prevedeva che artigiani e commercianti fossero parzialmente esonerati per il 2021, a condizione di avere un calo di fatturato e un reddito complessivo inferiore a 50.000 euro, fino a un importo massimo di Inps di 3000 euro. Tuttavia, a seguito del via libera Ue, “non è stato fatto il decreto attuativo – accusa Ferretti – quindi crolla tutto, non esiste più l’esonero, ed entro il 20 agosto bisogna pagare la seconda rata in scadenza, sommata alla prima. Oltre al danno, la beffa. Non è cambiato niente di niente: si conferma una scadenza prorogata al 20 agosto, mentre la procedura avrebbe previsto l’invio delle domande entro il 31 luglio per determinare l’entità dell’esonero. Il 31 luglio è dopodomani, quindi le domande non si possono presentare, e l’esonero non è consentito. L’unica cosa che l’Inps sottolinea è che prima e seconda rata scadranno comunque il 20 agosto, poi si potrà procedere eventualmente a una richiesta di rimborso”.