Sostenere la silvicoltura e salvaguardare le imprese del settore. Il Consiglio regionale della Toscana approva a larga maggioranza (Pd, Italia Viva, Lega Fratelli d’Italia) e due soli voti contrari, espressi dal Movimento 5 stelle, due mozioni in merito alla tutela e alla salvaguardia delle attività di silvicultura. Le mozioni sono state presentate dal Partito Democratico, primo firmatario il capogruppo Vincenzo Ceccarelli e dalla Lega, prima firmataria Luciana Bartolini, a seguito di una sentenza del Consiglio di Stato, che lo scorso mese di giugno ha accolto parzialmente un ricorso delle associazioni ambientaliste avverso il piano antincendio per le pinete costiere nei comuni di Grosseto e Castiglion della Pescaia e che stabilisce che per poter effettuare il taglio dei boschi “nelle aree di notevole interesse pubblico”, sia necessaria – oltre a quelle già richieste e definite dalla normativa regionale in vigore (legge forestale della toscana) – un’ulteriore autorizzazione paesaggistica, rilasciata dalla soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio, determinando quindi un ulteriore aggravio burocratico e una notevole dilazione dei tempi di avvio delle attività relative al taglio del bosco.

La mozione presentata dal partito democratico impegna la Giunta regionale ad attivarsi nei confronti del Governo e del Parlamento per definire con chiarezza la normativa statale in materia (a partire dal Codice dei Beni culturali e del Paesaggio), alla luce del parere del Consiglio di Stato del giugno scorso. Nell’atto di indirizzo, illustrato in Aula dallo stesso Ceccarelli, si ricorda la preoccupazione manifestata da proprietari, gestori dei boschi e imprese forestali, si richiama quanto già previsto dal D.Lgs 42/2004, secondo il quale gli interventi per il taglio colturale, la forestazione, la riforestazione, le opere di bonifica e di antincendio da eseguirsi nei boschi e nelle foreste, purché previsti e autorizzati in base alla normativa in materia, non siano soggetti ad autorizzazione paesaggistica. Nell’atto si segnala, inoltre, che anche Anci Toscana è intervenuta in merito alla questione, chiedendo al Ministero delle politiche agricole e forestali e al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo una interpretazione delle norme, che consenta alle attività silvicolturali di poter essere autorizzate – quando queste non comportino una trasformazione permanente dei suoli – senza ulteriori aggravi procedurali, potendo così garantire “la rinnovazione e perpetuazione del bosco”. La mozione, infine, ricorda come sia doveroso distinguere gli interventi relativi ad una mera coltivazione del bosco, da quelli che, invece, hanno dimensioni e caratteristiche tali da poter compromettere la risorsa paesaggistica, dove è necessario garantire il rispetto dei vincoli paesaggistici e ambientali.

Approvata anche la mozione presentata dalla Lega, a seguito di un emendamento del consigliere Vincenzo Ceccarelli, accolto dai presentatori. Intervenire con urgenza, attivandosi nei confronti del Governo e della Conferenza Stato-Regioni per ridurre i tempi per l’autorizzazione al taglio boschivo. Questo l’impegno chiesto al presidente della Giunta regionale nella mozione presentata in Aula dalla Lega. L’obiettivo è quello di salvaguardare la stagione in corso, individuare i correttivi necessari per le modifiche di legge a tutela delle imprese forestali e prendere una posizione pubblica a tutela del settore attraverso i canali di comunicazione. Nella mozione, si ricorda che in Toscana la superficie boschiva ricopre il 47per cento del territorio per un totale di circa un milione e 200mila ettari mentre il settore conta 13mila unità e 40mila addetti.

“Ci sono circa 40mila addetti in questo settore, con 13mila aziende, per la maggior parte piccole” ha ricordato Luciana Bartolini, con il rischio “di aggravare la situazione di quelle comunità e di recare danno ai boschi stessi”

Per la consigliera Silvia Noferi (Movimento 5 stelle), “il Consiglio di Stato non aggiunge niente di nuovo e non cade come un fulmine a ciel sereno. Il fatto è che gli uffici regionali non hanno voluto prepararsi per tempo”. Secondo la consigliera, “è prioritario garantire lo sviluppo sostenibile del territorio”. Di parere opposto Diego Petrucci (Fratelli d’Italia), per il quale “si è arrivati alla follia, soprattutto a causa di chi non conosce minimamente cos’è la montagna e cos’è il bosco”. Secondo Petrucci, “i boschi e chi svolge quel tipo di lavoro, eroi romantici, vanno difesi soprattutto dalla burocrazia”. Pieno sostegno alle mozioni anche dal vicepresidente del Consiglio Regionale Marco Casucci e dalla capogruppo Elisa Montemagni, entrambi della Lega.