Giorno dopo giorno gli armadi attivi che permetteranno di navigare su internet da casa fino a cento megabit al secondo, veloci nel piccolo paese come in città, stanno crescendo. La notizia interessa parte dei territori di settantacinque comuni, in particolare alcune delle frazioni più piccole e isolate; e i cittadini, che in queste settimane sono costretti a rimanere in casa e che hanno ancora più bisogno di connessioni veloci, possono approfittarne per chiamare subito gli operatori ed attivare i contratti.
Di 259 armadi ‘sbloccati’ la settimana scorsa da Agcom in sessantotto comuni – dove si era pronti a partire da tempo ma un contenzioso tra Stato e Tim teneva in scacco la possibilità di surfare in tutta la libertà sulla rete – almeno duecentododici in sessantasei comuni sono già attivati e ‘vendibili’. In altri dieci a sostenere il costo dell’infrastruttura in fibra ottica era stata la Regione e in otto comuni su dieci ne funzionano già più di centocinquanta, due terzi del totale.
“In un momento come questo non si poteva tenere senza connessione veloce parti di territorio dove le infrastrutture erano pronte ma bloccate per un contenzioso mai risolto. Apprezzo la scelta di Tim che ha dato modo ad Agcom di sbloccare la situazione” sottolinea l’assessore all’innovazione della Toscana, Vittorio Bugli. “L’emergenza che stiamo vivendo – aggiunge l’assessore – ben ci fa capire quanto avere una connessione veloce ad internet sia importante per lavorare e dunque per la competitività dei territori, ma anche per essere connessi con il mondo: per studiare, per comunicare, per utilizzare i tanti e sempre più frequenti servizi on line, anche della pubblica amministrazione.”
La
Regione ha finanziato ovunque in Toscana l’installazione della fibra a
banda ultra larga nelle aree a fallimento di mercato, quelle cioè dove
gli operatori privati rinunciano ad investire. A suo tempo la Regione
aveva investito per portarvi anche la banda larga. Nel 2015, all’inizio
della legislatura, solo il 98,3% di tutta il territorio regionale (fonte
Tim) poteva contare sulla banda larga ed appena il 38,4% su quella
ultralarga, molto più veloce: nel 2019 le percentuali erano salite
rispettivamente al 99,9 e 84,5 per cento.
“Quelle della banda ultra larga stanno crescendo di mese in mese con
l’avanzamento dei lavori affidati a Open Fiber – si sofferma Bugli –
e stiamo sollecitando l’azienda ad essere rapida negli interventi.
Abbiamo investito ottanta milioni del bilancio regionale per un’opera
che resterà pubblica e ne vale circa duecento. Tutti i comuni toscani
sono praticamente coinvolti, anche se solo in alcuni casi per piccole
frazioni”. In undici territori la vendita dei servizi è già partita nei
mesi scorsi, in altri 41 lo sarà entro il 2020. “La banda ultralarga –
spiega l’assessore – connetterà in questo caso 71 mila edifici e da qui
al 2021 contiamo che il piano sia completato in tutta la Toscana”. “I
settantotto comuni di cui parliamo in questo momento – precisa – vedono
invece l’intervento di Tim”.
Ecco dove sono stati attivati i primi armadi: Altopascio, Bientina,
Capalbio, Cerreto Guidi, Pomarance, Porcari, Santa Croce sull’Arno, San
Marcello Piteglio, Anghiari, Asciano, Bagni di Lucca, Bagno a Ripoli,
Barberino Tavarnelle, Bibbona, Borgo a Mozano, Borgo San Lorenzo,
Bucine, Calenzano, Casciana Terme, Fivizzano, Casola in
Lunigiana, Castelfocognano, Castelfranco di Sotto, Castiglion Fibocchi,
Cecina, Chiusi della Verna, Civitella Paganico, Coreglia Altelminelli,
Crespina Lorenzana, Empoli, Figline incisa, Firenzuola, Gambassi Terme,
Gavorrano, Principina a Mare a Grosseto, Marradi, Massa e Cozzile,
Monsummano Terme, Montaione, Montecarlo, Monterchi, Monteriggioni,
Monticiano, Montopoli in Val d’Arno, Palazzuolo sul Senio, Peccioli,
Pelago, Piazza al Serchio, Pietrasanta, Piombino, Poggibonsi,
Pontassieve, Rufina, Porto Azzurro, Capoliveri, Pratovecchio Stia,
Castel San Niccolò, Quarrata, Rignano sull’Arno, Rosignano Marittimo, S
ambuca
Pistoiese, San Casciano in Val di Pesa, San Gimignano, San Giuliano
Terme, San Miniato, San Sepolcro, Scansano, Scarlino, Scarperia San
Piero, Capolona, Subbiano, Suvereto, Talla, Vaglia.
“Ho scritto ai sindaci interessati per comunicare esattamente quali
armadi e in quali frazioni sono in attivazione – conclude Bugli -: anche
al fine di verificare l’effettiva attivazione del servizio e
comunicarla ai cittadini”