”Vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà e la nostra vicinanza al settore. Allo stesso tempo chiediamo alla Regione e all’Autorità Portuale di fare velocemente la propria parte, mettendo da parte attriti e polemiche col Comune di Viareggio che non portano a nulla”. A parlare è il coordinatore di Forza Italia per la provincia di Lucca Carlo Bigongiari a nome dell’intero direttivo provinciale di Fi in merito alla crisi e all’incertezza che sta vivendo il settore pesca, a causa degli episodi continui di insabbiamento dell’imboccatura del porto. “Il nostro primo pensiero – scrive – va ai lavoratori del settore della pesca di Viareggio e alle loro famiglie. Parliamo circa 40 imbarcazioni per la pesca a strascico, più un altro centinaio di attività che si occupano di piccola pesca artigianale, senza considerare l’indotto: oltre 200 lavoratori che hanno diritto di poter lavorare nelle migliori condizioni e soprattutto in sicurezza. E’ inconcepibile quello che è successo poche settimane fa, con un’imbarcazione arenata proprio a causa dell’insabbiamento del porto: solo per fortuna e per la prontezza dei soccorsi non ci sono state conseguenze per l’equipaggio a bordo. Siamo accanto alle loro attività e alla loro protesta, come per il sit-in che hanno tenuto davanti al palazzo del consiglio regionale a Firenze”.

Per Forza Italia è quindi necessario intervenire con urgenza, così come è indispensabile che ogni ente preposto faccia la propria parte. “Giani e la sua amministrazione – spiega Bigongiari – devono dare urgentemente una risposta per risolvere le annose questioni legate al porto di Viareggio. Ne va di mezzo il lavoro di tante famiglie legate alla pesca. Ma è anche un pessimo ritorno di immagine per una città che storicamente punta sul diporto e sul turismo legato ad esso. Auspichiamo un repentino cambio di passo da parte della regione e dell’Autorità Portuale, per salvaguardare il reddito delle 200 famiglie che dipendono dall’attività di pesca. I pescatori hanno già manifestato la volontà di mettersi a disposizione al servizio dell’Autorità Portuale e dei tecnici per risolvere questa problematica: si sfrutti l’occasione di poter contare sulla loro esperienza e non si rinviino ancora interventi che dovevano già essere conclusi da tempo. Il primo passo deve essere il lavoro per liberare l’avamposto dalla sabbia che ha reso impossibile e non sicura un’attività economica fondamentale per l’economia e la ristorazione viareggina. Prima di programmare poi – conclude Bigongiari – interventi che possano garantire la sicurezza del porto anche nell’immediato futuro”.