La Compagnia della Guardia di Finanza di Orbetello ha smascherato un imprenditore agricolo che, per ricevere provviste comunitarie del «PSR Pacchetto Giovani 2016», ha sfruttato la giovane età di due proprie dipendenti e della figlia per creare formalmente due nuove imprese, avviate ma mai effettivamente operative. In tal modo, distraendo i fondi indebitamente ottenuti a sostegno dell’imprenditoria giovanile, rinnovava il parco mezzi (trattori e macchinari) riconducibile alle attività economiche da lui effettivamente amministrate. Le indagini nascono da una attività di iniziativa delle Fiamme Gialle condotta, nel settore delle frodi al bilancio comunitario e nazionale, nei confronti di una “Azienda Agraria Società Semplice Agricola” intestata a due cittadine di nazionalità rumena che avevano fatto richiesta di contributi pubblici (europei e nazionali) di aiuto all’imprenditoria agricola giovanile. La successiva attività ispettiva ha evidenziato e confermato il disegno fraudolento dell’imprenditore agricolo volto ad ottenere indebitamente contributi pubblici europei. Nel corso delle investigazioni, infatti, emergeva come il l’imprenditore fosse il reale dominus della nuova compagine sociale, inserendovi le giovani donne esclusivamente in virtù del loro requisito anagrafico, proprio per poter accedere, a suo esclusivo vantaggio, ai contributi. All’esito delle complessive attività investigative, le Fiamme gialle hanno provveduto a segnalare all’Autorità Giudiziaria europea i soggetti coinvolti e responsabili dei reati di “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche”, consumato e tentato per la parte di contributo non erogata grazie alle indagini, nonché “autoriciclaggio. Complessivamente sono stati sottoposti a controllo circa 230 mila euro di contributi, dei quali circa 82 mila euro già recuperati dall’Organismo Pagatore, circa 70 mila euro sottoposti a sequestro finalizzato alla confisca e circa 58 mila euro mai erogati grazie alla tempestiva segnalazione delle Fiamme Gialle alla Regione Toscana. Per ulteriori 20 mila euro circa è tutt’ora in corso il procedimento amministrativo per la revoca del contributo da  parte dell’Azienda Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura (ARTEA).