Anche in tempi di guerra ci sono barlumi di speranza.
L’associazione toscana di volontariato Vento dell’Est, da un anno impegnata a fornire aiuti sul fronte di guerra in Donbass, ha partecipato su invito del sindacato della Pubblica Istruzione della Repubblica Popolare di Lugansk alla premiazione di un concorso scolastico di disegni nella città di Lugansk. L’associazione, in collaborazione con l’associazione italiana “Speranza” e l’istituto di cultura italiana in Donbass, ha promosso l’iniziativa divulgando la votazione dei disegni sui propri social media: grazie a questi canali è stato possibile costruire un ponte tra l’Italia e la terra martoriata del Donbass, restituendo un volto umano a questa terribile guerra. In questo modo innovativo sono state raggiunte ben mezzo milione di persone, le quali hanno espresso il proprio voto al disegno preferito letteralmente con un click.

I vincitori del premio, 16 bambini dai 5 ai 14 anni, hanno ricevuto regali dall’Italia, acquistati grazie alle donazioni raccolte dall’associazione. Vento dell’Est conta volontari in tutta Italia e dal 2022 è impegnata a combattere questa guerra, ma senza armi: “tanti italiani sono contro l’invio di armi a Kiev, tanti italiani vogliono la pace e condividono la tragedia di questa guerra con le popolazioni del Donbass. Oggi siamo qui a festeggiare la speranza di un futuro senza più orrori con voi” ha affermato l’attivista di Vento dell’Est nell’intervento durante la premiazione.

I disegni sono stati divisi per fasce di età e per tematica: la patria, la famiglia, la primavera in Donbass. Ingenuità e cruda verità attraversano di pari passo il carosello di creazioni di questi bambini: tanti di loro non entrano in una scuola da 3 anni, costretti a un costante coprifuoco per allarme bombe. Cosa rimane in questo scenario di infanzia negata? La fantasia. Così i bambini di Lugansk rappresentano il loro mondo variopinto di fiori, cieli azzurri. Il concetto di nazione e famiglia in Donbass va di pari passo: nei disegni i due concetti si fondono spesso in un’unica espressione che guarda al futuro.

“La speranza di questi bambini deve essere la forza motrice di un risveglio delle coscienze europee. La pace non si raggiungerà mai continuando a fornire armi: è necessaria una proposta di pace e noi come Europa dobbiamo proporci come tavolo di contrattazione – ha commentato l’attivista di Vento dell’Est -. Seppure la fine di questo brutto capitolo della storia contemporanea sembri non voler arrivare, i bambini di Lugansk ci hanno indicato in che direzione andare”.