La dimensione della squadra viola si fa più internazionale, e non soltanto per la presenza nella Conference League 2022-2023 dopo diversi anni d’assenza dalle coppe europee.
Inutile nascondere la felicità e la soddisfazione derivanti dalle ottime prestazioni che alcuni dei calciatori della Fiorentina hanno espresso ai mondiali con le rispettive nazionali di calcio.
La Fiorentina è stata la quinta squadra italiana per numero di propri tesserati partecipanti al campionato del mondo 2022: ben quattro, che sarebbero stati sicuramente cinque senza le complicazioni fisiche avute dell’argentino Martinez Quarta non selezionato alla fine da Scaloni. Rassegna internazionale, quella dei mondiali calcio, in cui il Marocco ha espresso il meglio della propria storia calcistica, e su cui è possibile effettuare scommesse insieme a quelle su altre competizioni prestigiose nazionali e internazionali come Serie A, Serie B e Champions League.
Emblema del progresso calcistico marocchino, fra tutte le stelle brilla e tanto, il centrocampista della Fiorentina Sofyan Amrabat. Il mediano ha forse fatto vedere il meglio di sé durante la manifestazione araba, e i tifosi viola hanno potuto apprezzare il calciatore a tutto campo di cui si era innamorata la società toscana tanto da prelevarlo dal Verona per circa 20 milioni di euro nel 2020. Ora, anche e soprattutto grazie al mondiale, le valutazioni del centrocampista marocchino potrebbero essere salite fino a far lievitare il suo cartellino a oltre 30 milioni: numero che potrebbe “ingolosire” la Fiorentina per un’ipotetica cessione, utile a rimpinguare le casse e rinforzare vari reparti, fra tutti l’attacco.
L’altro titolare inamovibile sia della Fiorentina, che della propria nazionale è il serbo Nikola Milenković. La Serbia è andata forse sotto le proprie aspettative non qualificandosi per gli ottavi di finale. Il motivo può forse essere riscontrato in un livello troppo alto di “presunzione”, visti i tanti campioni in campo fra cui conoscenze della Serie A come Vlahovic, Milinkovic-Savic e poi ancora Kostic.
Fra questi il difensore della Fiorentina è stato a dir poco impeccabile nelle tre partite contro Brasile, Camerun e Svizzera, uscendo dal campo spesso come migliore della Serbia. L’altro serbo della Fiorentina Luka Jovic è stato utilizzato molto poco dall’allenatore Dragan Stojković, collezionando alla fine una sola presenza, per un totale di poco più di 20 minuti. Zurkowski con la Polonia non è invece mai sceso in campo, ma del resto era già stata una “sorpresa” la convocazione del centrocampista che ha effettivamente poca esperienza, e che fa parte del giro della nazionale di Lewandowski e Milik dal 2022.
La lunga permanenza dei calciatori viola in Qatar non è soltanto ragione d’orgoglio per la società ed i tifosi viola, ma rappresenta anche un “introito” maturato dai giorni di ritiro dei calciatori in Qatar. Difatti la UEFA ha previsto a inizio manifestazione un indennizzo, in realtà già attivo per l’edizione russa del 2018, che consiste di un “premio” da destinare ai club che vedono impegnati i propri calciatori al mondiale.
Tale compenso economico si traduce in 10 mila dollari per ogni giorno trascorso in ritiro con la propria nazionale. Dunque la Fiorentina avrà molto probabilmente incassato un rimborso dalla rassegna qatariota considerando che Amrabat è rimasto oltre 20 giorni in ritiro con il Marocco, e poco meno Zurkowski con la Polonia, mentre già a inizio dicembre la Serbia faceva ritorno a casa. Il mondiale conferma dunque il “formato” europeo e internazionale che ha assunto la squadra viola, e che deve essere però confermato dalla continuità dei risultati sul campo, forse un po’ altalenanti soprattutto se si prende in analisi l’ultima parte di campionato del 2022.