”Invecchiamento e sindrome metabolica: il paziente al centro”: questo il titolo del III Congresso nazionale dell’Accademia di Geriatria che si terrà a Pisa dal 13 al 15 ottobre all’Hotel Galilei (in via Darsena, 1 – inizio alle 14.30) con esperti da tutt’Italia.
Presidente il professore Fabio Monzani, direttore dell’Unità operativa di Geriatria dell’Azienda ospedaliera universitaria pisana. “La definizione di sindrome metabolica – spiega l’aoup in una nota – si è modificata nel tempo ed oggi viene comunemente riconosciuta come importante fattore di rischio per diabete e malattie cardiovascolari. La prevalenza aumenta in funzione dell’età in entrambi i sessi, tanto che alcune delle caratteristiche diagnostiche della sindrome metabolica sono presenti nella quasi totalità della popolazione geriatrica.
Nell’anziano la sindrome metabolica sembra rappresentare un debole fattore di rischio sia per le malattie cardiovascolari che per il diabete, mentre risulta sempre più evidente l’associazione con altre patologie tipiche dell’età avanzata, come le neoplasie ed il decadimento cognitivo. Lo stato di salute della persona anziana è determinato da molteplici fattori che comprendono le malattie somatiche, il quadro neuropsichiatrico, lo stato funzionale, il contesto socio-ambientale. Come risultato, le alterazioni dello stato di salute si manifestano in modo spesso atipico rispetto a quadri più chiaramente determinati, caratteristici del giovane adulto, e gli approcci di cura devono essere personalizzati in relazione alle caratteristiche individuali. La Geriatria ha sviluppato metodiche di valutazione multidimensionale in grado di identificare e, se possibile, quantificare i molteplici fattori che influenzano lo stato di salute della persona anziana. Tale processo è necessario per costruire piani di assistenza personalizzati, adeguati alle esigenze di salute dei singoli individui. Il presente convegno si propone di affrontare tali elementi di complessità nell’ambito della varietà clinica caratteristica della sindrome metabolica nell’anziano, fornendo ai partecipanti gli ultimi aggiornamenti rispetto agli approcci fisiopatologici e diagnostico-terapeutici e al contempo gli strumenti di valutazione multidimensionale, indispensabili per adattare le scelte alle singole persone”.