Nei giorni scorsi una pattuglia della Guardia di Finanza delle Tenenza di Montepulciano, in provincia di Siena, nel corso di un intervento presso un cantiere edile, finalizzato al rispetto della sicurezza nei luoghi di lavoro, si è imbattuta in tre lavoratori intenti a svolgere le proprie mansioni “in nero”.

All’atto dell’accesso, i militari hanno trovato nel cantiere 10 operai intenti a lavorare presso una struttura, di cui 3, a seguito dei controlli prontamente esperiti anche a mezzo delle banche dati in dotazione al Corpo, essere in stato di irregolarità lavorativa, previdenziale ed assicurativa. La posizione è stata comunicata al competente Ispettorato Territoriale del Lavoro che provvederà all’irrogazione, oltre che di una pesante sanzione pecuniaria nei confronti del titolare dell’attività, anche all’applicazione della sospensione dell’attività. L’azione dei finanzieri rientra in un più ampio piano del Comando Provinciale di Siena “volto ad individuare – spiega la Gdf – situazioni di sfruttamento di manodopera che, oltre a costituire una grave forma di concorrenza sleale nei confronti degli operatori economici onesti e rispettosi della legalità (alterando così le regole stesse del mercato ed introducendo fattori degenerativi che stravolgono i normali rapporti economici), rappresentano principalmente un danno in capo ai lavoratori stessi, ai quali, infatti, non vengono riconosciuti i più basilari diritti previsti dalla legge. Il lavoro nero è piaga per l’intero sistema economico perché sottrae risorse all’erario, mina gli interessi dei lavoratori, spesso sfruttati, e consente una competizione sleale con le imprese oneste”.