All’alba del 13 maggio del 2022 Andrea Lanfri, atleta e alpinista di Capannori, in provincia di Lucca, ha compiuto la grande impresa di essere il primo paralimpico a raggiungere la vetta dell’Everest. E “per i suoi straordinari successi sportivi e per aver portato la Toscana sul tetto del mondo” il Consiglio regionale gli ha conferito una targa. Alla cerimonia, in sala Gonfalone, erano presenti il presidente e i vicepresidenti di maggioranza e opposizione e il consigliere regionale espressione del territorio.
Il riconoscimento è stato consegnato dal presidente dell’Assemblea legislativa che ha sottolineato il valore di un’impresa non solo sportiva. Il Consiglio regionale, ha spiegato, ha voluto premiare il suo coraggio, il suo impegno e la sua passione. Raggiungere la cima più alta del mondo come ha fatto Andrea, ha aggiunto, è qualcosa di stupendo e dà il messaggio alle ragazze e ai ragazzi di crederci sempre e non mollare mai. A lui va il merito di avere trasformato la sua malattia in una forza grande per poter poi reagire e provare a fare quello che noi non saremmo in grado di fare. La Toscana, ha concluso, con questa targa gli dà un riconoscimento e gli chiede di portare il Pegaso alato sul tetto del mondo la prossima volta.
Il vice sindaco di Capannori ha espresso tutto l’orgoglio per il percorso e l’impresa che ha compiuto Andrea Lanfri, spiegando che la cosa più bella è quello che ha dato e dà alla comunità capannorese dal punto di vista associativo, ed è questa la cosa più bella e che più interessa a chi amministra una cittadina. Il vice sindaco ha sottolineato con orgoglio come Andrea non solo stia facendo sognare ed entusiasmare tanti concittadini e tanti lucchesi, ma che sia un personaggio che oggi incide con i suoi valori positivi sul pensiero di molti giovani.
Tanta l’emozione durante la cerimonia per Andrea Lanfri: “E’ il coronamento di un sogno che da diversi anni era dentro di me e i motivi di orgoglio sono stati tanti. Arrivare in cima è stato un segno di rivalsa nei confronti della mia malattia che nel 2015 ha tentato di fermarmi più volte e la batosta che potevo dargli era quella di ripartire e questa è stata la dimostrazione tangibile che non mi ha mai sconfitto e ho sempre vinto”.
“Questa spedizione – ha raccontato – è iniziata a fine marzo del 2022 e si conclusa negli ultimi giorni di maggio, ed è stata abbastanza fortunata, a partire dalle condizioni meteorologiche che in queste situazioni diventano determinanti. Tutto è andato molto bene a parte un periodo, la prima settimana di maggio, che ci ha fatto nascere qualche dubbio perché il tempo stava volgendo al brutto, ma poi la settimana dopo siamo potuti partire. La preoccupazione maggiore era quella di non poter nemmeno tentare. Ero preparato e pronto per questa avventura e così il 13 maggio siamo riusciti ad arrivare in vetta, erano le 5 e 40 di un’alba per me indimenticabile ed è stata una soddisfazione immensa”.