Barberis: “Il progetto proseguirà nei tavoli di lavoro di Prato Circular City”

Il Consorzio Rete Nuova Agricoltura Pratese ha presentato nel tardo pomeriggio di venerdì 8 aprile, presso l’Urban Center di Prato, nel Centro “Luigi Pecci”, i risultati del progetto di filiera corta Me.Lo.Di.A. ‘Mercato Locale e Diversificazione Agricola delle produzioni’ della Piana pratese. Il progetto è stato finanziato dal PSR della Toscana, misura 16.4, nel Bando Progetti Integrati Territoriali 2017, con il contributo del Comune di Prato; ha visto coinvolti la associazione di Filiera GranPrato, l’Università di Firenze con il Dipartimento DISEI ed il PIN di Prato nei due Laboratori di Economia Agraria Agroalimentare e Rurale e di Qualità delle Merci ed Affidabilità del Prodotto (QuMAP).

Il progetto è partito da grano e pane, puntando a diversificare le produzioni attraverso le buone pratiche di rotazione agraria, seminando anche ceci, fagioli, miglio, quinoa e mais. L’obiettivo è stato il miglioramento della qualità e varietà del cibo da offrire ai consumatori, ma anche la possibilità di portare sul mercato nuove produzioni che intercettino la crescente domanda di prodotti ad alto contenuto proteico vegetale. Un modello produttivo e di coltivazione che permette di tenere insieme l’incremento della redditività delle aziende agricole con ricadute benefiche per l’ambiente rispetto alla tutela della biodiversità e fertilità dei suoli e riduzione degli input chimici. Restituendo anche ai consumatori la valorizzazione di un bene pubblico quale la biodiversità, la terra e il paesaggio; un’offerta locale di cibo che rafforza e rende resiliente il sistema economico. Una sfida importante, considerando l’accelerazione drammatica di alcuni processi sui mercati del cibo, dei concimi e dell’energia che stiamo sperimentando in queste settimane.

Importante sottolineare come Me.Lo.Di.A. non si colloca in una strategia “di nicchia” ma di livello metropolitano e rientra nel Progetto Integrato Territoriale “Parco Agricolo della Piana” che vede come capofila la Città Metropolitana di Firenze, finanziato con fondi Ue nell’ambito del PSR di Regione Toscana. Progetto che, come altri PIT della Regione, è finalizzato a rendere territorialmente più appropriate ed efficaci le misure di sviluppo rurale. Allo scopo di gestire Me.Lo.Di.A. è stato creato il Consorzio Rete Nuova Agricoltura Pratese (CORENAP), di cui fanno parte Comune di Prato, l’Associazione Gran Prato (agricoltori e trasformatori della filiera del pane) e le imprese agricole Colzi Paolo e Boretti & C. di Boretti Bruno e C.

Sono intervenuti Giovanni Belletti, Università degli studi di Firenze; David Fanfani e Riccardo Pecorario – Co.Re.N.A.P.; Chiara Vita, Pamela Vignolini, Giovanni Belletti del Team di supporto scientifico, PIN, DISEI; Barbara Battistello, Coldiretti Firenze Prato; Valerio Barberis, Assessore all’economica circolare del Comune di Prato; Filippo Fossatti – Qualità e servizi; Leonardo Borsacchi, PIN-ARCO. Al termina è stata fatta una presentazione degustazione dimostrativa con prodotti della diversificazione preparati da Istituto alberghiero Datini, Agrichef, Associazioni Cuochi Firenze.

Il percorso e gli esiti del Progetto Me.Lo.Di.A. presentati permettono già di apprezzare sia le possibilità del modello di Business che il progetto stesso ha permesso di definire ma anche il suo apporto nel rafforzare la politica del Comune di Prato in ambito agro-alimentare avviando il tavolo multi-attore sul sistema agroalimentare del progetto Prato Circular City per l’economia circolare del territorio.

“Il lavoro del Progetto Me.Lo.Di.A. si è concluso in modo positivo – ha detto Valerio Barberis, Assessore all’economia circolare del Comune di Prato – ma altrettanto importante è che la conclusione diventi un inizio. Gli attori del progetto, enti di ricerca, enti territoriali, associazioni di categoria, stakeholder, proseguiranno questo lavoro nei tavoli di Prato Circular City dedicati all’agricoltura urbana sostenibile, per costruire politiche territoriali in modo condiviso, per far sì che le azioni progettate possano trovare più facilmente concreta attuazione”.