Martedì scorso i Carabinieri della Compagnia di Prato hanno proceduto all’arresto di due cittadini cinesi, già oggetto di un’approfondita indagine che nei mesi scorsi è stata condotta dagli uomini della Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile di Prato in collaborazione con la Sezione Amministrativa della locale Polizia Municipale, il tutto nell’ambito di illegalità maturate negli ambienti dello sfruttamento della prostituzione di giovani donne connazionali.
All’esito dell’attività investigativa era stata data esecuzione a 4 misure cautelari di allontanamento dalla Regione Toscana nei confronti di altrettanti indagati, tra cui anche un italiano, accreditati delle specifiche responsabilità penali, nonché proceduto al sequestro di due case d’appuntamento e delle auto utilizzate allorquando le donne venivano accompagnate direttamente dai clienti.
Ma due degli orientali colpiti dal provvedimento, un uomo e una donna di 45 (donna) e 43 anni, hanno disatteso le prescrizione cautelari imposte dal giudice continuando a dimorare pressoché stabilmente su Prato.
Non solo; a motivare il provvedimento del Giudice anche l’esito di ulteriori verifiche investigative dei Carabinieri della Sezione Operativa, che avrebbero accertato come la cinese si stesse perfino adoperando per riorganizzare e promuovere nuovamente l’attività di meretricio.
Per loro sono quindi scattate nuove segnalazioni di reato per le quali il Giudice per le Indagini Preliminari di Prato ha emesso un provvedimento di aggravamento delle preesistenti misure disponendo per entrambi la carcerazione.
L’uomo è stato arrestato a Prato, mentre la cattura della donna è avvenuta a Milano.