Sono partiti nei giorni scorsi i lavori per il recupero delle mura urbane limitrofe al Giardino Scotto. L’intervento prevede la riqualificazione del tratto compreso tra la Torre di Sant’Antonio, in prossimità del Ponte della Fortezza, e il Bastione Sangallo. Dalla Torre di Sant’Antonio verrà inoltre realizzato un punto di salita sulle mura del Giardino Scotto che consentirà di accedere al camminamento in quota (galleria e parapetto) e rappresenterà il punto iniziale o finale del percorso perimetrale esistente, al quale si accede da una scala sul lato opposto.  Il costo dei lavori è di circa 800 mila euro, di cui circa 84 mila di contributo regionale. La parte restante è finanziata dal Comune di Pisa attraverso un mutuo con Cassa Depositi e Prestiti. Questa mattina, 17 febbraio, si è svolta una conferenza stampa per illustrare l’intervento alla presenza dell’assessore ai lavori pubblici, Raffaele Latrofa, e del dirigente del Comune Marco Guerrazzi.

«Questo intervento – dichiara l’assessore ai lavori pubblici, Raffaele Latrofa – si integra perfettamente all’interno della nostra visione di città nella quale le ingenti e ininterrotte manutenzioni straordinarie procedono in parallelo con la riscoperta e la riqualificazione di importanti testimonianze del nostro glorioso passato. I lavori avranno un costo di circa 800 mila euro e una durata stimata di circa un anno. L’intervento prevede nel dettaglio: il restauro e consolidamento delle strutture murarie esistenti; la ricostruzione con strutture in legno della parte superiore della torre di S. Antonio, attraverso la quale si accederà ai 2 camminamenti in quota, uno posto a circa 10 metri di altezza, e il secondo più basso, a circa 6 metri di altezza, che si sviluppa in una galleria interna alle mura; il restauro conservativo della sommità dalla Torre di S. Barbara, con la messa in sicurezza della scala di accesso alla garitta. Per quanto riguarda la ricostruzione della Torre di S. Antonio, già inglobata nel sistema difensivo delle mura medievali ma originariamente con funzione di campanile della chiesa di S. Andrea, l’accesso ai percorsi in quota avverrà attraverso la realizzazione di opere, come elevatori e rampe, che garantiranno la piena accessibilità anche alle persone disabili».

Stato attuale. Allo stato attuale, il sistema fortificato sud-est di Pisa termina con il Giardino Scotto, un parco urbano di circa 17 mila metri quadri che presenta sul suo perimetro triangolare una galleria con delle grandi finestre ad arco e un camminamento a cielo aperto; le mura, anche grazie a interventi di restauro che si sono succeduti negli anni, sono perlopiù integre e in buono stato di conservazione, ma l’accesso al pubblico è interdetto. Il vertice settentrionale del triangolo fortificato è mancante, in quanto in parte crollato e in parte inglobato dentro un palazzo costruito alla fine del Settecento. In particolare, dal lato del lungarno Fibonacci, le mura si interrompono in corrispondenza della torre di S. Antonio che si presenta “mozzata” alla quota del camminamento e sormontata da un solaio costruito dopo la Seconda Guerra Mondiale; a fianco della torre è attualmente presente uno degli ingressi al giardino. Nei pressi della torre, la volta galleria e le strutture portanti sono crollate. Il muro esterno (a due teste) è stato puntellato per impedirne l’ulteriore crollo.

Cenni storici. Giardino Scotto fu costruito dai fiorentini come “Fortezza San Marco” o “Cittadella nuova” dopo la conquista della città di Pisa del 1406, non a difesa della città ma per dominarla militarmente. Per la realizzazione del progetto urbanistico, iniziato a partire dal 1440, fu necessario demolire un’area nella quale si trovava la chiesa di S. Andrea in Chinzica con annesso monastero e ospedale. Il campanile della chiesa fu inglobato nel complesso murario e rimase con la funzione di torre di difesa. I lavori per la costruzione della “Cittadella nuova” durarono circa trent’anni.

La rivolta pisana del 1495 portò alla parziale demolizione della “Cittadella nuova” e a un breve periodo di libertà cittadina che terminò con la riconquista di Pisa da parte dei fiorentini (1509). Durante la rivolta le mura medievali subirono drastiche distruzioni, da cui si salvò soltanto la porta San Marco con alcuni annessi nel mastio nella fortezza meridionale. Una volta riconquistata la città i fiorentini iniziarono la costruzione di una nuova cittadella fortificata sulle strutture precedenti ordinando un nuovo progetto a Giuliano da Sangallo. A ridosso della struttura quattrocentesca furono così erette due fortezze, una a sud e una a nord, poi abbattuta sulla fine del Settecento. Sul lato est il muro fu ricostruito con una cortina in laterizio listata di marmo, soggetta a una serie di rifacimenti che vanno dal Seicento agli anni trenta del Novecento, quando fu tagliata con i due grandi archi per il passaggio della viabilità del lungarno e perforata con le finestrature ad arco a fini estetici.

La Cittadella Nuova fu disarmata e privatizzata da Pietro Leopoldo di Lorena nel 1781. Nel 1798 fu acquistata da Domenico Scotto, armatore livornese, che la trasformò in giardino con ambulacri coperti e scoperti, annesso ad un palazzo che costruì lungo il fiume sul tratto nord-orientale della fortezza. In seguito ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale l’edifico ad angolo tra Lungarno Fibonacci e Lungarno Galilei e l’altro edifico attiguo furono danneggiati.