Ispettorato del lavoro, personale in stato agitazione (indetto a livello nazionale da Fp Cgil, Fp Cisl, Uilpa, Flp, Confintesa, Confsal Unsa e Usb): stamani si è svolto un presidio di lavoratori, lavoratrici e Fp Cgil davanti alla sede di Firenze in viale Lavagnini, mentre a marzo è in programma uno sciopero nazionale, il primo in assoluto per questi lavoratori.

Secondo la Fp Cgil “la situazione è paradossale. Le promesse governative di investire risorse nella lotta contro ogni forma di sfruttamento lavorativo, e contro la quotidiana strage delle morti sul lavoro, sembrano essere clamorosamente smentite. Non solo non sono ancora arrivate le assunzioni promesse e presentate mediaticamente come già acquisite, ma altresì il personale in servizio, in grave di carenza di organico, si è visto attribuire nuove competenze in materia di sicurezza, e paradossalmente, in contemporanea, è stato escluso, immotivatamente, dagli incrementi degli importi dell’indennità di amministrazione che, viceversa, saranno attribuiti a tutti gli altri lavoratori del comparto statale”. “Tali incrementi – prosegue la Fp Cgil -, previsti attraverso un Dpcm attualmente al vaglio della Corte dei conti, non sono aumenti contrattuali, ma una mera conseguenza della sperequazione esistente storicamente all’interno del comparto Contratto nazionale funzioni centrali in relazione all’indennità di amministrazione che, proprio per il personale dell’Ispettorato del lavoro, risulta essere uno degli importi più bassi”.

Conclude la Fp Cgil: “E’ surreale che proprio il personale dell’Ispettorato del lavoro, indicato come necessario per combattere fenomeni elusivi sui rapporti lavorativi, si trovi, proprio ora, ad essere destinatario di un intollerabile dumping contrattuale del tutto immotivato. Il governo, proprio adesso, pare essersi dimenticato del personale dell’Ispettorato del lavoro, dopo aver previsto normativamente un maggiore coinvolgimento nella tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro, nonostante gli organici ridotti all’osso e le continue aggressioni subite, nell’esercizio delle proprie funzioni, sui vari territori. La non considerazione del ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori preposti alla delicata funzione sociale della tutela sul lavoro si traduce in un oltraggio ai valori fondanti della nostra Costituzione”.