Tinto Brass, la sua vicenda artistica e personale, sono al centro della mostra ‘Brass mon amour’, allestita a Villa Bottini a Lucca, dal 21 maggio al 12 giugno. La rassegna è uno degli appuntamenti della nuova edizione di Photolux Festival – Biennale Internazionale di Fotografia di Lucca – You can call it love, quest’anno dedicata al tema dell’amore. Nata da un’idea di Fabio Macaluso, a cura di Caterina Varzi, Enrico Stefanelli, Chiara Ruberti, Francesco Colombelli, Rica Cerbarano, Brass mon amour (il cui titolo riprende quello dell’ultimo lungometraggio di Tinto Brass, Monamour, e con l’argomento che lega le iniziative di Photolux Festival) ripercorre la carriera del regista veneziano, una delle figure più originali del cinema italiano, soprattutto per l’ostinazione con cui, contro ogni condizionamento esterno o censura, si è mantenuto fedele a due costanti della ricerca espressiva: l’esperimento visivo e l’immersione nei labirinti dell’eros.
Il percorso si snoda attraverso 120 fotografie e documenti inediti (sceneggiature, bozzetti di scenografie e costumi, polaroid dei provini, manifesti, lettere) provenienti dall’archivio privato di Tinto Brass, che conducono il visitatore alla scoperta degli aspetti più curiosi della realizzazione dei film, degli episodi che hanno caratterizzato il suo rapporto con gli attori e dei ricordi sulla sua vita privata.
Le fotografie raccontano il cammino di Brass nella sua prima stagione espressiva, da Chi lavora è perduto (1963) ad Action (1980). Qui il Maestro è ritratto con alcuni dei suoi attori preferiti, quali Alberto Sordi, Jean Louis Trintignant, Ewa Aulin, Anita Sanders, Tina Aumont, Gigi Proietti, Vanessa Redgrave, Franco Nero. Una particolare sezione della rassegna, riservata ai maggiorenni, è dedicata alle immagini più proibite. “Una mostra che aggiunge un ulteriore momento di riflessione sull’amore – spiega in una nota il comitato di direzione artistica del festival – Se i tabù legati all’eros e alla sua rappresentazione sembrano oggi finalmente superati, perché la filmografia di Tinto Brass continua a rappresentare un’insidiosa anomalia nel panorama del cinema italiano?”. L’evento sarà l’occasione per presentare l’autobiografia del regista scritta insieme a Caterina Varzi, Tinto Brass. Una passione libera (Marsilio Editore, 2021).