Un ragazzo di 13 anni di Campo di Marte, quartiere di Firenze, è stato bullizzato da alcuni compagni solo perchè ebreo da un suo coetaneo. L’episodio segue di poco l’altro fatto analogo, con un 13enne picchiato per la sua fede ebraica a Venturina, in provincia di Campiglia Marittima (Livorno). Sul caso parla la Cgil e Flc Cgil: “Una ferita per la nostra comunità democratica. La scuola deve essere una istituzione educativa e di crescita anche civile e morale. Esprimiamo vicinanza al ragazzo e alla famiglia e riaffermiamo la nostra disponibilità a collaborare con le istituzioni e la comunità ebraica per fare in modo che la tragedia della Shoah possa essere costantemente un monito contro l’odio e i crimini legati al razzismo e all’antisemitismo”.

Quanto successo a Campo di Marte, aggiungono Gianluca Lacoppola, segretario Camera del Lavoro Metropolitana-Cgil Firenze e Emanuele Rossi, Segretario Generale Flc Cgil Firenze – non deve lasciare indifferenti. L’aggressione antisemita subita da un giovane tredicenne da parte di un suo coetaneo, così come gli atti di bullismo che si sono succeduti nel tempo dentro la scuola, sono una ferita per la nostra comunità democratica. Siamo convinti che la scuola non possa essere un semplice luogo di passaggio di informazioni. La scuola – aggiungono – è una istituzione educativa e di crescita anche civile e morale, per questo critichiamo ogni tentativo di trasformarla in semplice formazione professionale e avviamento al lavoro. La scuola deve preservare il suo essere comunità che genera collettivamente il senso del rispetto e della convivenza civile, e da questo punto di vista la Dad ha creato enormi problemi”. I sindacati esprimono quindi “vicinanza al ragazzo e alla famiglia e riaffermiamo la nostra disponibilità a collaborare con le istituzioni e la comunità ebraica per fare in modo che la tragedia della Shoah possa essere costantemente un monito contro l’odio e i crimini legati al razzismo e all’antisemitismo. Da parte nostra – concludono – non viene meno l’impegno a promuovere in tutti i luoghi di lavoro e in particolare nelle scuole una cultura democratica e antifascista, con iniziative e attività volte a contrastare qualsiasi diffusione di idee neofasciste e razziste”.

GIANI


“Sono fatti che destano preoccupazione e indignarsi, pur necessario, non è più sufficiente”. Il presidente della regione Toscana Eugenio Giani e l’assessora all’istruzione e alla cultura della memoria Alessandra Nardini commentano la notizia di una nuova aggressione antisemita subita da un tredicenne a Firenze da parte di alcuni suoi coetanei avvenuta proprio nel Giorno della Memoria e a poche ore di distanza da un analogo caso accaduto a Venturina, nel Comune di Campiglia Marittima (Li). “Un episodio da condannare con la massima fermezza”, aggiungono Giani e Nardini, che esprimono la propria solidarietà al giovane, il quale “con grande dignità, maturità e tanta forza d’animo ha saputo replicare a chi lo offendeva. Ora – concludono Giani e Nardini – occorre rafforzare l’impegno per la cultura della memoria e contro discriminazioni e violenze che da anni mettiamo in campo, attraverso un’azione corale che coinvolga istituzioni, scuola e famiglie per fronteggiare il rischio di una diffusione tra i più giovani di disvalori come l’antisemitismo e la xenofobia”.

MAZZEO

Sul nuovo episodio di antisemitismo, con offese e minacce razziste tra adolescenti, che si è verificato nei giorni scorsi a Firenze, interviene il presidente del consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo. “Assistiamo con dolore e forte preoccupazione – scrive – al ripetersi di simili episodi, che richiedono una reazione immediata da parte delle istituzioni, delle autorità competenti e del mondo della scuola. Firenze, dopo Campiglia (Livorno), vede emergere in Toscana, terra di tolleranza, una piaga che non può e non deve allargarsi”. Il presidente esprime “vicinanza al ragazzo offeso e alla famiglia” ed esorta a “un impegno collettivo. È necessaria una pronta e ferma risposta da parte di tutta la nostra comunità. Dobbiamo intensificare le azioni di contrasto, diffondere la cultura dell’inclusione e preservare la memoria”.