Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, Azienda USL Toscana Nord-Ovest, Università di Pisa e Fondazione Monasterio insieme per l’Area Nascita Integrata all’Ospedale del Cuore di Massa, già inserita nel Centro Interaziendale per la Cardiologia e Cardiochirurgia Pediatrica con l’AOU Meyer, e nella rete regionale per le gravidanze ad alto rischio.

Questo accordo coagula le competenze multidisciplinari e interaziendali presenti nell’Area Vasta Nord Ovest, per rafforzare e mettere a disposizione dell’intera regione le potenzialità di questa Area nascita, un vero e proprio unicum a livello nazionale.

Un importante traguardo che vede lavorare in sinergia quattro Istituzioni, tutte unite da un comune traguardo: la cura delle madri e dei figli affetti da cardiopatia congenita, la formazione di nuovi professionisti di talento, la ricerca e l’innovazione in un campo – per lo più – inesplorato.

Diagnosi fetale, trattamento delle patologie cardiovascolari materno-fetali riscontrate in corso di gravidanza, correzione in utero delle cardiopatie congenite, completa presa in carico dei pazienti e continuità di cura.

Ricerca, laboratori professionalizzanti, percorsi didattici specifici ed incentrati sulla patologia cardiaca fetale e materna in gravidanza, implementazione di attività e progetti scientifici e di alta formazione: in sostanza, una piena sinergia tra funzioni assistenziali, scientifiche e didattiche tra Aoup, Atno, Unipi e Monasterio.

Percorsi condivisi e sinergici, quindi, creazione di un contesto multiprofessionale che sia in grado di sfruttare – unendo – le competenze cliniche e scientifiche presenti nell’intera Area Vasta Nord Ovest: tutto ciò, con il fine ultimo di sviluppare le potenzialità dell’Area Vasta medesima, avendo particolare riguardo alla capacità di generare innovazione, di realizzare studi e progetti di ricerca, di aumentare l’attrattività del centro, nonché di favorire l’appropriatezza clinica e di percorso di cura.

«Sono molto orgoglioso di questo Protocollo – afferma Marco Torre, il Direttore Generale della Fondazione Monasterio – perché esprime la volontà delle quattro Istituzioni coinvolte di unire le reciproche competenze in favore dei nostri piccoli pazienti e delle loro madri. Ringrazio tutti i professionisti, perché questo accordo nasce dalla loro volontà di collaborare e dalla loro capacità di lavorare in modo sinergico unendo clinica, ricerca, innovazione, formazione e didattica. Un centro di elevata specialità come questo riuscirà ad esprimere a pieno le proprie potenzialità, proprio grazie alla logica di funzionamento a rete che unisce questa struttura con le altre eccellenze presenti nella nostra Regione».

«La firma di questo protocollo è una bellissima notizia per tutto il nostro territorio, oltre che per il nostro Ateneo – commenta il Rettore dell’Università di Pisa, Paolo Mancarella. È da iniziative come questa, infatti, che può prendere realmente forma  quel progetto comune di Area Vasta capace di integrare i diversi punti di forza di questa parte della Toscana. Spero sinceramente che questo modo di lavorare insieme, di mettere in rete le diverse competenze ed eccellenze territoriali, possa servire da modello e sia replicato anche in altre aree del nostro Paese, per un sistema sanitario nazionale sempre più all’avanguardia».

«Durante questa pandemia – sottolinea il Direttore Generale della ASL Toscana nord ovest, Maria Letizia Casani – abbiamo toccato con mano quanto sia importante la collaborazione tra i diversi settori della sanità e soprattutto tra le molte eccellenze presenti sul territorio. Per questo ho firmato con convinzione il protocollo per la creazione dell’Area Nascita Integrata all’Ospedale del Cuore di Massa che ci consente di venire incontro alle esigenze di molte famiglie».

«Anche Pisa farà la sua parte in questo protocollo di collaborazione – dichiara il Direttore Generale dell’Aoup Silvia Briani – visto che da poco, col medesimo intento, è stata inaugurata la Unità di Medicina materno fetale, una realtà clinica multidisciplinare ad alta specializzazione e a valenza di area vasta, che la Regione Toscana ha promosso nell’ottica della rete di assistenza per le gravidanze a rischio. E quindi l’apporto dei nostri professionisti del percorso materno-infantile sarà tanto più indicato nei casi di cardiopatie congenite fetali».