Scadono il prossimo 14 dicembre le iscrizioni al master universitario di primo livello in Economia Civile per il turismo, il benessere dei territori e una nuova cultura d’impresa, promosso dal Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa e dalla Fondazione Campus, intende fornire un approccio innovativo all’economia di mercato e alla governance delle istituzioni e delle organizzazioni. 

Per le imprese la parola “Comunità” viene definita all’interno della coesione territoriale insieme all’innovazione, la sostenibilità, il welfare, la digitalizzazione, la qualità. Oggi sappiamo fuori dalla teoria sociale e dalla sua definizione storica che l’impresa deve prima di tutto essere il luogo del futuro, della visione, del progetto. 

Stefano Zamagni, economista e accademico, ex presidente dell’Agenzia per il terzo settore, oggi presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, apprezzato in tutto il mondo per i suoi studi in materia di economia sociale, la definisce così: “L’Economia Civile si nutre di relazioni, territorio, comunità, motivazioni, fiducia. Una economia illuminata che per realizzarsi ha bisogno di tendere al bene comune più che alla ricerca di soddisfazioni individuali. L’impresa civile è generativa. E nel fatto di essere generativo l’uomo trova il senso del suo lavorare, quindi la felicità”. 

Superando la concezione di un’economia di mercato come luogo delle sole organizzazioni che mirano al profitto, negli ultimi anni sempre più imprese si sono rese conto di quanto le buone pratiche di sostenibilità ambientale, sociale ed economica siano obiettivi etico-economici fondamentali. Tale orientamento risponde alla logica di una “Nuova economia” secondo la quale l’impatto delle attività produttive e sociali di un’organizzazione deve far parte di un progetto di cambiamento territoriale orientato ad accrescere il benessere di tutti i soggetti coinvolti. 

“I servizi turistici – sostiene la Direttrice del Master e dell’Accademia del Turismo di Fondazione Campus, Enrica Lemmi – incidono fortemente sull’impatto ambientale, danneggiando talvolta il lavoro di valorizzazione del territorio. Ad esso si accompagna il cambiamento della domanda turistica, che richiede un’offerta più flessibile e attenta alla qualità della vita e che miri alle relazioni umane e all’importanza della socialità.  Dunque un Master in economia civile per il turismo, responsabile e sostenibile, rappresenta la risposta più efficace al cambiamento del settore turistico, con la formazione di nuove figure professionali orientate verso una nuova economia turistica”. 

Marco Guidi, professore ordinario di Storia del pensiero economico all’Università di Pisa: “Il master offre la visione di un nuovo modello economico non più basato sul profitto ma mettendo al centro l’uomo e le sue relazioni. Le imprese hanno capito che questi valori stanno diventando fattori competitivi fondamentali. In questo senso, un’economia civile rispettosa delle persone, dei loro bisogni e della giustizia sociale, è quanto si va delineando all’interno dei programmi aziendali e della responsabilità sociale d’impresa. Per questo occorre formare laureati preparati pronti a inserirsi in imprese che hanno sempre più necessità di figure professionali di questo tipo. Il master approfondisce tutte queste competenze e lo fa in modo specifico verso le imprese turistiche che sempre più devono diventare protagoniste tangibili e intangibili di uno sviluppo realmente sostenibile dei territori, delle loro comunità, culture, esperienze e tradizioni”.  

Per Francesco Poggi, docente di economia politica all’università di Pisa: “L’economia civile rappresenta la grande novità del mondo del lavoro. L’impresa ha a lungo seguito i riferimenti base della cultura classica, ovvero una netta separazione tra l’attività privata dell’imprenditore e i bisogni pubblici della comunità che devono essere soddisfatti dalle istituzioni. Sul finire del secolo, si è assistito a un cambiamento graduale che ha portato alla nascita di una serie di vincoli per le imprese, vincoli ambientali e sociali che hanno generato la responsabilità sociale d’impresa. Anche le grandi multinazionali hanno dovuto affrontare i problemi di immagine derivati dallo sfruttamento dell’ambiente e del lavoro e hanno dovuto cominciare a misurarsi con questo tipo di responsabilità. La fase che stiamo vivendo ora, che prende il nome di transizione ecologica, è un nuovo cambio di paradigma ancora all’inizio ma in grado già di tracciare le prospettive di un’impresa che ha capito di non avere più bisogno di un vincolo dall’esterno per agire. Dalla responsabilità sociale d’impresa si passa infatti alla responsabilità civile d’impresa, ovvero a una partecipazione in prima persona allo sviluppo sociale e civile: il lavoratore diventa capitale umano, il fornitore un collaboratore, la governance pubblica un riferimento, la tutela dell’ambiente un fattore competitivo. Transizione ecologica e innovazione tecnologica sono anche i due grandi capitoli del Pnrr che determineranno l’efficienza del futuro di qualsiasi impresa chiamata a sviluppare figure professionali in grado di governare questo cambio di paradigma. Il professionista dell’economia civile aiuta l’impresa a governare da protagonista la transizione ecologica”. 

Obiettivo del master è di fornire competenze economiche, gestionali, giuridiche e sociologiche utili per la creazione di nuove imprese e per orientare quelle esistenti verso un modello di business attento ai suddetti principi di sostenibilità. Attraverso il paradigma dell’economia civile, i partecipanti saranno in grado di arricchire la visione tradizionale dell’organizzazione d’impresa al fine di sviluppare aree d’innovazione sociale. 

Sbocchi professionali 

I partecipanti al Master potranno svolgere attività lavorativa, sia dipendente sia in forma autonoma e imprenditoriale, in relazione agli ambiti della qualificazione e valorizzazione territoriale-ambientale (turismo, sviluppo locale, ambiente, cibo, città, energia), dell’inclusione sociale (servizi sociali, salute, diritti umani) e della promozione e valorizzazione civile e culturale (arte e cultura, educazione e impegno civico) all’interno di: 

Imprese e Intermediari finanziari 

Società e studi di consulenza alle imprese 

Organizzazioni del settore non profit 

Amministrazioni pubbliche e organizzazioni del terzo settore. 

Destinatari 

Il percorso è rivolto a: 

Laureati di ogni disciplina (triennale, magistrale e vecchio ordinamento o equivalenti conseguiti all’estero), fortemente motivati a sviluppare competenze tecniche specialistiche per la valorizzazione e promozione del territorio e delle imprese. Addetti del settore che desiderano affrontare un corso qualificante per la loro professione.