Michelangelo torna protagonista al Carmi grazie a una mostra che proietta il genio del Rinascimento direttamente nel Contemporaneo. Il progetto è stato presentato questa mattina alla commissione 7 del presidente Cesare Bassani, dall’assessore alla Cultura Federica Forti, insieme al direttore del Carmi Marco Ciampolini e alla professoressa Emanuela Ferretti del Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, già curatrice del percorso scientifico del museo.
Proprio Ferretti e Ciampolini saranno i curatori dell’appuntamento dal titolo “Omaggio a Michelangelo nella storia, nei progetti di Michelucci e nelle sculture di Moore”, in programma al Carmi dal 30 aprile al 15 settembre 2022.
La mostra nasce dal presupposto che la figura del Maestro è ancora oggi uno straordinario riferimento trasversale e interdisciplinare, sul piano culturale e operativo, per la storia, la società, le arti e la civiltà produttiva. “La centralità di Michelangelo nell’attualità dello scenario internazionale supera i confini degli studi sul Rinascimento per espandersi, in una prospettiva interdisciplinare e aperta, approdando a spazi emblematici del Contemporaneo” hanno spiegato Ferretti e Ciampolini alla commissioni.
“A quattro anni dall’apertura del Carmi, abbiamo voluto celebrare l’attività del museo con un evento espositivo dedicato ad alcuni temi che esemplificano la fortuna del maestro nel territorio di Carrara. Non è un caso che insieme al direttore, questo appuntamento sia curato dalla professoressa Ferretti, che ha avuto un ruolo fondamentale nell’allestimento del percorso scientifico del museo” ha precisato l’assessore alla Cultura Forti.
Al centro dell’esposizione il progetto del memoriale a Michelangelo di Giovanni Michelucci (1972-1975), che ha visto coinvolto nelle fasi iniziali anche lo scultore Henry Moore e un’evocazione attraverso l’esposizione di materiali inediti della grande mostra del 1972 al Forte del Belvedere a Firenze che ha celebrato l’opera dello scultore, creando un evento di enorme risonanza internazionale. L’esposizione dunque riporta l’attenzione sui rapporti fra Moore, Michelangelo e Carrara: le tre sale dedicate a questi temi sono precedute da due sale, incentrate ad evocare il rapporto degli artisti di Età moderna con l’eredità michelangiolesca, così da evidenziare il filo rosso che collega la fortuna di Michelangelo al territorio carrarese nei secoli. La mostra espone opere in originale e materiali multimediali, che permettono di declinare modalità espositive innovative, inclusive e interdisciplinari.
La mostra rientra nelle iniziative legate all’accordo quadro siglato nel 2020 fra il Comune di Carrara, l’Università degli Studi di Firenze-Dipartimento di Architettura (resp. Scientifico prof. Emanuela Ferretti), l’Università degli Studi di Ferrara-Dipartimento di Architettura (resp. Scientifico prof. Davide Turrini) e la Fondazione Michelucci di Fiesole, volto a promuovere attività di studio e alta divulgazione sull’eredità di Michelangelo nel Novecento, a partire dal contributo di Michelucci. La Fondazione Michelucci è inoltre fra gli enti prestatori di questa mostra, al pari del Centro di Documentazione Giovanni Michelucci di Pistoia, che presterà una selezione degli oltre 150 disegni che l’architetto pistoiese elaborò fra il 1972 e il 1972 per il “Memoriale a Michelangelo”. Musei e collezionisti privati, anche del territorio carrarese, collaborano inoltre alla realizzazione della mostra.