E’ stata presentata nei giorni scorsi in Aoup la Unit di Medicina materno fetale, una realtà clinica multidisciplinare ad alta specializzazione e a valenza di area vasta, che la Regione Toscana ha promosso nell’ottica della rete di assistenza per le gravidanze a rischio.

Con essa si garantisce infatti maggiore coordinamento tra i vari servizi e ambulatori dedicati alle gravidanze a rischio che operano con efficacia e qualità sul territorio, maggiore collaborazione inter-organizzativa tra i diversi erogatori per rendere più omogeneo e appropriato l’intero processo e, infine, disponibilità per tutte le donne con gravidanza ‘ad alto rischio’ delle diverse competenze specialistiche che concorrono al percorso di cura.

La funzione di queste Unit nelle Aziende ospedaliero-universitarie di ogni area vasta è in sostanza di snodo principale cui giungono i casi clinici più complessi inviati dalle aziende territoriali in ragione dell’elevato standard qualitativo di presa in carico e cura, sia della madre sia del feto, da parte dell’èquipe multidisciplinare.

L’intento è ridurre l’incidenza di morbilità e mortalità perinatale e il possibile sviluppo di patologie a lungo termine nell’adulto utilizzando un approccio interventistico sicuro ed efficace con tecnologie avanzate, basato su protocolli e linee guida nazionali e internazionali. Un’ottica di sistema che favorisce anche la didattica, garantendo uniformità di trattamenti il più vicino possibile alla residenza dell’assistita e riducendo anche lo spreco di risorse.

Il responsabile della Unit è il dottor Carlo Luchi (nella foto compatta, ultimo con il camice a destra), ginecologo Aoup con una lunga esperienza nel settore delle gravidanze ad alto rischio. Un ambito, quello della medicina materno-fetale, che negli anni ha registrato un notevole progresso grazie alle nuove tecnologie ma anche all’esistenza di figure dedicate alla medicina prenatale che, nell’interazione costante con i colleghi, hanno creato network di esperti della materia che lavorano insieme per migliorare le conoscenze e contribuire alla riduzione degli eventi avversi perinatali.

Nel corso della presentazione, tenutasi a Pisa il 17 novembre scorso in occasione della Giornata mondiale del prematuro, alla presenza dei rappresentanti dell’Area vasta Toscana nord-ovest e della Fondazione Toscana Gabriele Monasterio, oltreché della Direzione aziendale Aoup con il Dipartimento materno-infantile al completo, il dottor Luchi ha illustrato le modalità di accesso e le articolazioni multidisciplinari della Unit che, in realtà, ha mosso i primi passi già nel 2020 sulla base dell’esperienza dei precedenti percorsi di gravidanza ad alta complessità assistenziale fino ad arrivare all’operatività completa di oggi grazie all’integrazione con la rete di area vasta.

La Unit è composta da ginecologi esperti in medicina materno-fetale appartenenti alle strutture di Ostetricia e Ginecologia 1 e 2 dell’Aoup, altri specialisti in aree medico/chirurgiche, genetisti e altro personale sanitario e amministrativo dedicato (edm).