Non era originario della Garfagnana, ma la amava come se fosse stata casa sua, tanto da scegliere di risiedere eternamente nel cimitero dell’Alpe di Sant’Antonio, all’interno del Comune di Molazzana, in provincia di Lucca.

Fosco Maraini, alpinista, etnologo, fotografo, poeta, scrittore e viaggiatore, era innamorato soprattutto delle montagne che fanno da corona al territorio (“Le Apuane furono il mio primo amore montano da ragazzino”, affermò nel 1999), a tal punto da comprare (1975) una vecchia dimora, la “Pasquìgliora”, per farne rifugio dai tumulti del mondo esterno.

Ed è proprio in onore della Pasquigliora che è stato presentato oggi il progetto del Comune di Molezzana per la sua valorizzazione. Sostenuto dall’Unione Comuni e la Fondazione Cassa di risparmio di Lucca, il progetto è stato illustrato in Regione alla presenza del presidente Eugenio Giani.

“Maraini ha dedicato la propria vita alla conoscenza di culture – ha detto il presidente Giani -, di realtà, di etnie, con una visione già glocal, ovvero di grande attenzione alla globalità e conoscenza del mondo ma sempre con una forte legame da fiorentino alla sua città e alla sua regione. Grazie al suo profondo rapporto con l’oriente, grazie a lui possiamo oggi godere di tanta documentazione che da quella parte di mondo portò qua. Tante le casse che arricchirono il museo di antropologia, il Gabinetto Vieusseux. Accanto a questa passione, l’altro grande amore era la montagna, l’alpinismo, che rese consueto grazie proprio alla sua 34esima casa, nel comune di Molazzana, dove ha anche scelto di essere sepolto. In questo scenario mozzafiato ha condiviso con sua moglie Mieko, la donna di una vita, i momenti belli come quelli più difficili e oggi, grazie all’impegno del Comune, dei Comuni dell’Unione della Garfagnana e alla Fondazione Cassa di risparmio di Lucca, questa casa diventa il suo tempio. La Pasquìgliora, che il grande Fosco Maraini scelse per tornare all’essenza della vita e della natura, deve entrare di diritto nella memoria collettiva di questa comunità e della comunità toscana – ha concluso Giani -. Perciò presento con particolare piacere questo progetto che fa diventare il luogo così tanto amato da Maraini, un testimone delle sue parole e dei suoi messaggi. Grazie alla illuminata riqualificazione della Pasquìgliora, chi si recherà tra quelle rupi e tra quei muri, potrà captare tutta l’energia che ancora da lì sprigiona, con i pensieri e le parole di un autore che ha fatto sì che un suo luogo dell’anima diventi luogo-patrimonio comune”.

“Il personaggio di Fosco Maraini è motivo di orgoglio per la Garfagnana, attraversata in giovinezza lungo i sentieri delle Apuane e descritta nei suoi scritti come un’area dove poter trascorrere giorni di tranquillità e serenità per la bellezza dei panorami e per l’offerta naturalistica, immortalate su pellicola dalla cara macchina fotografica”. Lo afferma il sindaco del Comune di Molazzana Andrea Talani: “Alla luce di questo, consapevoli di vivere e amministrare un territorio ricco di eccellenze culturali e naturali, la Garfagnana ha deciso di investire nella “34° casa di Fosco Maraini” di recente entrata in possesso del Comune di Molazzana con l’importante sostegno dell’Unione Comuni e della Fondazione Cassa di risparmio di Lucca senza il supporto delle quali l’avvio di questo progetto non sarebbe stato possibile. A questo si unisce la realizzazione di un ‘Parco culturale le Apuane di Fosco Maraini’, progetto del Club alpino italiano-Gruppo regionale Toscana risultato tra i vincitori del Bando GAL Montagnappennino “Riqualificazione e valorizzazione del patrimonio culturale”, dove si hanno sei percorsi didattici volti a raccontare la figura di Maraini tramite la sua vita, le opere ed il legame con le Alpi Apuane e la Garfagnana – in uno dei punti focali del turismo del territorio, valorizzando il suo lascito culturale che ci auguriamo di veder trasferito nella memoria collettiva della popolazione della valle.”

“Tale forte legame non è sfuggito all’Unione Comune Garfagnana” – aggiunge il presidente dell’Unione Comuni Garfagnana Andrea Tagliasacchi – “attraverso l’attività svolta nel tempo abbiamo gettato le basi e anticipato l’attenzione che verrà presto data alla valorizzazione della figura di Fosco Maraini in Garfagnana la quale”. Infatti, nella propria missione di conservazione e valorizzazione dell’identità e della memoria locale, lo ha accolto, tramite la sua collana editoriale, la “Banca dell’Identità e della Memoria della Garfagnana” – tra le fila dei personaggi che, per origine garfagnina e/o impegno assunto per il territorio, hanno contribuito ad accrescere la fama di questa parte della Toscana. Con la stampa del volume “La 34° casa di Fosco Maraini”, l’Unione ha raccolto le testimonianze ed il racconto di un garfagnino che ha avuto l’opportunità di conoscere e frequentare il grande etnologo, preservandone il ricordo ed il profondo amore che Maraini provava per la Garfagnana. Desideriamo fortemente ringraziare il presidente Giani per l’attenzione e il supporto dimostrato a questo progetto dalle incredibili potenzialità di sviluppo”.

All’evento erano presenti Marcello Bertocchini, presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Lucca, Mieko Maraini, moglie di Fosco Maraini, Giancarlo Tellini, presidente CAI Regione Toscana, Luca Mori, presidente Cai Sezione Castelnuovo di Garfagnana Roberto Nobili.