Prende il via la serie di audizioni degli assessori regionali, definita a seguito dell’audizione del presidente Eugenio Giani<https://inconsiglio.it/comunicato-stampa/pnrr-le-linee-di-giani-commissione-europa-al-lavoro-con-gli-assessori/>. La commissione per le politiche europee e le relazioni internazionali, presieduta da Francesco Gazzetti (Pd) ha tenuto questa mattina l’audizione dell’assessore regionale all’ambiente Monia Monni. Si è aperto così un collegamento diretto della commissione Europa a supporto del lavoro degli assessori sulle diverse linee operative per l’accesso alle risorse del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza.

Le strategie e i piani complessivi del Pnrr, così come i fondi strutturali fino al 2027 “tendono prioritariamente a un nuovo modello di sviluppo, del quale i temi della sostenibilità e dell’ambiente sono il cuore”, spiega Monia Monni. Tutte le misure contenute nelle varie linee del Pnrr convergono su queste finalità. “Come assessorato, ci stiamo adoperando per lavorare su strategie e piani complessivi, nei quali incasellare i singoli progetti, in modo che quello che non riusciremo a ottenere nel Pnrr possa essere candidato a ricevere i fondi strutturali. Abbiamo un parco di progetti pronti e candidabili al Pnrr, ma altrimenti utilizzabili per i fondi strutturali”, premette l’assessore. “Stiamo andando verso una trasformazione profondissima, gli obiettivi vanno centrati e in ogni cosa che facciamo dobbiamo tutti aver presente la relazione che riusciamo a costruire con i territori”.

Il primo pilastro, spiega Monni, “è la transizione verde, che discende direttamente dall’European green deal e dal doppio obiettivo della Comunità europea di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, con l’obiettivo intermedio di ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 55 per cento entro il 2030, rispetto allo scenario del 1990. Questo vuol dire potenziare del 72 per cento il ricorso alle energie rinnovabili”. Si tratta di un orientamento “molto forte” che non si esaurisce nella missione 2 del Pnrr (“transizione ecologica”, 59,5miliardi di euro), quella che interessa prioritariamente l’assessorato all’ambiente. Nelle quattro componenti della missione 2 già si articolano numerosi progetti della Toscana, “dove la Regione è direttamente ente beneficiario delle risorse, ma anche nella parte più corposa, dove non lo è”.

La Regione è ente beneficiario “sulla bonifica dei siti orfani – alla quale il Pnrr riserva 500milioni per l’intero Paese – e sulla gestione del rischio idraulico e idrogeologico, per il quale abbiamo una cabina di regia attiva con le autorità di distretto e l’Ato acqua, con risorse al momento limitate a 18milioni, mentre abbiamo un parco progetti da 500milioni già allo stato definitivo avanzato o esecutivo. I criteri al ministero ancora non sembrano chiari”. Per i siti orfani, spiega Monni, “abbiamo avviato interlocuzione con il ministero e individuato 8 siti, per complessivi 43milioni di euro: sono l’ex Metalcromo a Barberino-Tavarnelle; l’ex Decoindustria a Cascina; l’ex cava Paterno a Vaglia; l’ex area Mineraria Pietrasanta; l’ex Miniere di Rio e Rio Albano a Rio Marina; Brusigliano a Pistoia; Buca degli Sforza a Massa; Villa Grande dei Boschi a Rapolano Terme. Questi interventi si dovranno concludere entro il 2026, con tutte le criticità che rendono difficile prevedere tempi certi”.

La Regione ha inoltre già predisposto “un Masterplan della costa, che è fortemente sottoposta a erosione. Progetti di ripascimento stagionali e interventi più ampi di contrasto all’erosione. Il masterplan prospetta complessivamente 95milioni di euro”.

La parte più corposa riguarda però “gli interventi dei quali la Regione non è ente beneficiario. Stiamo lavorando a ricondurli tutti in un progetto complessivo che avrà due capisaldi: lotta ai cambiamenti climatici e difesa del suolo”. Si tratta di interventi di economia circolare “riservati a Ato e soggetti gestori, con i quali abbiamo fatto una cabina di regia. Qui la Toscana rientra, come voleva, nelle risorse riservate al Centro Sud che costituiscono il 60 per cento del totale”. Tre le linee di finanziamento: rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani (600milioni), ammodernamento di impianti di rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata (450milioni), ammodernamento di impianti smaltimento fanghi acque reflue, rifiuti pelletteria e rifiuti tessili (450milioni). Altri “progetti faro di economia circolare”, rivolti direttamente alle imprese (per 600milioni di risorse complessive, c’è tempo fino a metà febbraio) riguardano miglioramento raccolta e riciclo rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche; miglioramento raccolta e riciclo rifiuti in carta e cartone; nuovi impianti per il riciclo di rifiuti plastici; infrastrutturazione delle frazioni tessili pre-consumo e post consumo.

Per la tutela della risorsa idrica, il Pnrr prevede “tre interventi per un totale di 3miliardi e mezzo. Abbiamo fatto una cabina di regia con Ait (l’Autorità idrica toscana, ndr), le due direzioni dell’assessorato e le autorità di distretto”. Il capitolo dell’energia “è il più complesso, prevede le trasformazioni più significative, con la necessità di aumentare del 72 per cento la produzione di energia da rinnovabili, al fine di ridurre del 55 per cento la produzione di Co2 entro il 2030, che richiederà un grande sforzo e un investimento che probabilmente porterà a trasformare il paesaggio intorno a noi, con pannelli fotovoltaici e qualche pala eolica. Si tratta di un impegno forte che vogliamo prendere in maniera condivisa e partecipata con tutti i cittadini e gli enti locali”. Tre le linee di intervento. “Non sono avviate le procedure per l’attuazione degli investimenti, ancora non sappiamo come saranno gestite queste importanti risorse”. Per l’efficientamento energetico, “stiamo lavorando con gli assessori Saccardi e Baccelli per predisporre una legge che individui le aree idonee e dia priorità alle installazioni sui tetti, viste le ingenti risorse destinate al fotovoltaico. Inoltre, la Toscana ha la geotermia, che ci consentirebbe di ridurre la necessità di installare pannelli fotovoltaici e su questo vorremmo fare un forte investimento”. C’è poi da definire la ripartizione di quote ai Comuni, che al momento sono i destinatari diretti di queste risorse del Pnrr.

Si prevedono “grandi investimenti sull’idrogeno, sul quale il Pnrr punta molto. Siamo particolarmente attenti a questo tema, ci sono molti elementi di complessità, il tavolo è attivato direttamente presso la presidenza regionale”.

Fitta la serie di questioni poste dai commissari a conclusione dell’intervento dell’assessore. Il vicepresidente Giovanni Galli (Lega) ha chiesto delucidazioni in merito ai rifiuti speciali, sulla geotermia e agli orientamenti per le installazioni di impianti fotovoltaici sui tetti delle abitazioni, “visto che nelle grandi città, penso in particolare a Firenze, presenterebbe molte difficoltà”. A Galli, che aveva toccato anche il tema Eni, il presidente Gazzetti, a cui si era rivolto direttamente, ha risposto che la risoluzione approvata all’unanimità dal Consiglio, frutto di un importante lavoro comune tra le forze politiche, si poneva proprio l’obbiettivo di far svolgere un’audizione in Quarta Commissione per avere direttamente da Eni il punto della situazione su ipotesi e progetti, unendo a questa richiesta anche la convocazione, al più presto, di un tavolo nazionale.

La vicepresidente Anna Paris (Pd) ha sollevato la questione dello smaltimento dell’amianto nei “siti orfani”, sulle potenzialità dell’energia idroelettrica e sulle difficoltà degli enti locali, in particolare i piccoli comuni, nel predisporre progetti già pronti a intercettare le risorse  del Pnrr. La capogruppo del Movimento 5 stelle, Irene Galletti, ha posto la questione della connessione tra il Pnrr e gli interventi di contrasto all’erosione costiera, evidenziando l’importanza di questo tema con la necessità di rafforzare l’azione di prevenzione anche del rischio del cuneo salino, aggiungendo inoltre riflessioni anche sulla questione delle aree Sin.

Dalla consigliera Valentina Mercanti (Pd), attenzione “al tema delle Pm10, per il quale è aperta una procedura d’infrazione”. Il consigliere Andrea Vannucci (Pd) ha posto l’attenzione sulle prospettive di tornare in futuro alla balneazione nel fiume Arno, a seguito degli interventi che potrebbero accelerati dalle risorse del Pnrr.

“Piena soddisfazione e pieno apprezzamento per il contributo dell’assessora Monni” ha espresso il presidente Francesco Gazzetti a conclusione del dibattito, “sia per i contenuti, sia per il lavoro illustrato, che rappresenta una parte importantissima dell’intera azione della Toscana sul Pnrr. La invitiamo a tenerci aggiornati sugli sviluppi del lavoro – ha concluso Gazzetti – e ci mettiamo sin da ora a disposizione, anche per supportare l’azione dell’assessorato, a vantaggio dell’intera comunità toscana”.