Vertenza Cartonificio Fiorentino (Sesto Fiorentino, 90 addetti circa), al momento la situazione è in stallo: c’è preoccupazione per il dilazionarsi dei tempi nella ricerca di un nuovo terreno che potrebbe evitare lo spostamento della produzione ad Altopascio. “L’azienda ha fissato, a nostro avviso in modo non congruo alla situazione, dei tempi molto stretti, cioè dicembre 2021, per decidere se trasferire o meno i lavoratori ad Altopascio. Chiediamo alle istituzioni – dicono Giuseppe Gentile di Slc Cgil e Fabio Guerri di Fistel Cisl – di produrre il massimo sforzo possibile per evitare un trasferimento di sede che per molti lavoratori comporterebbe un pendolarismo superiore ai 50 km. Un trasferimento che risulterebbe non sostenibile per ragioni di tempo – l’azienda lavora su tre turni -, di costi da sostenere per gli spostamenti e di carenza di mezzi pubblici”. E in questo clima pesante per il probabile trasferimento della produzione in altra sede, l’azienda si contraddistingue per provvedimenti di ferie forzate e di contestazioni disciplinari. E di fronte a queste “arroganza e ingiustizie”, la Rsu ha proclamato uno sciopero di due ore per turno per mercoledì 17 novembre. Previsto un presidio a Sesto Fiorentino dalle 15 alle 16 davanti al municipio in piazza Vittorio Veneto.

LA VICENDA

Cartonificio Fiorentino (Sesto Fiorentino): lo scorso 7 settembre si è svolto l’incontro fra Pro Gest e le rappresentanze sindacali di Altopascio e Sesto Fiorentino. L’azienda ha informato i presenti della difficoltà incontrata nell’individuazione di un terreno, con caratteristiche adatte per costruire un nuovo capannone per il Cartonificio Fiorentino di Sesto. Se la ricerca non darà esito positivo, l’intero stabilimento potrebbe essere trasferito ad Altopascio, dove si sta costruendo un nuovo capannone, entro l’estate del 2022.

I sindacati hanno chiesto la convocazione delle parti presso l’unità di crisi della Regione. L’incontro si è svolto il 28 settembre scorso e le parti hanno convenuto che la Regione avrebbe inviato un questionario all’azienda, per richiederne ufficialmente le necessità (si parla di un terreno con potenzialità di 50mila metri quadri). L’azienda ha rimandato il questionario (senza la celerità che i sindacati avrebbero apprezzato) e in conseguenza la Regione ha attivato il percorso di ricerca in collaborazione con vari comuni della Piana, e non solo.