Una strategia chirurgica innovativa nell’ Azienda ospedaliera universitaria pisana ha consentito di rimuovere completamente tutte le 35 lesioni metastatiche distribuite in entrambe i lobi del fegato e il tumore primitivo del colon in una giovane paziente toscana. Non essendo possibile operare contemporaneamente il colon e il fegato con un unico intervento chirurgico è stata attuata una strategia in due tempi mai applicata prima.

Il fegato è costituito da 8 segmenti come rappresentato nella figura 1. Nel primo tempo è stata eseguita la bipartizione epatica asportando i segmenti epatici centrali interessati dalle metastasi (segmenti 1 e 4) e associando la bonifica del fegato di sinistra con l’asportazione del tumore primitivo.

Figura 1

Successivamente è stato fatto crescere l’unico segmento libero da malattia (dei quattro) del fegato di destra (il segmento 5) mediante embolizzazione portale.

Nel secondo tempo chirurgico è stata eseguita la bonifica del fegato di destra asportando tre dei quattro segmenti del fegato di destra (i segmenti 6, 7 e 8 precedentemente trattati con l’embolizzazione) con un intervento estremamente complesso durante il quale le funzioni vitali della paziente sono state sostenute dal fegato di sinistra (segmenti 2 e 3) bonificato durante il primo tempo.

Alla ri-stadiazione post chirurgia l’approccio strategico è stato radicale ed appaiono regolari i due fegati: uno a destra rappresentato dal segmento 5 ed uno a sinistra rappresentato dai segmenti 2 e 3 (come rappresentato nella figura 2). La paziente ha potuto così ricominciare la chemioterapia. Ovviamente i risultati nel medio-lungo termine dipenderanno dalla risposta ai trattamenti sistemici ma, in caso di ripresa di malattia, la probabilità di poter beneficiare di ulteriori trattamenti chirurgici rimane ancora concreta grazie alla presenza dei due fegati.

Figura 2

Questa nuova strategia chirurgica, finora mai messa in atto in nessun ospedale del mondo, è stata ideata dal Gruppo multidisciplinare per la Chirurgia epatica del risparmio d’organo e applicata dal dottor Lucio Urbani (nella foto) nelle sale operatorie dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana.

E’ dal giugno 2018 che in Aoup è stato deliberato, per tre anni, il Pdta-Piano diagnostico-terapeutico assistenziale della Chirurgia epatica del risparmio d’organo per le metastasi – di cui è responsabile il dottor Urbani – un esempio economicamente sostenibile di innovazione nel campo dell’altissima specialità e complessità che non ha determinato alcun costo aggiuntivo sul bilancio pluriennale 2018-2020, sebbene siano stati effettuati interventi complessi con strategie chirurgiche innovative e persino prime al mondo, come in questo caso.

Figura 1: il fegato è costituito da 8 segmenti

Figura 2: al termine dei due tempi chirurgici è rimasto un fegato di destra costituito dal segmento 5 ed un fegato di sinistra costituito dai segmenti 2-3.

L’intera procedura è consistita in:

1- Primo tempo chirurgico: bipartizione epatica asportando i segmenti centrali 1 e 4

2- Embolizzazione portale dei segmenti 6-7-8 per far crescere l’unico segmento libero da malattia (il segmento 5) e raggiungere un volume di fegato residuo adeguato alla sopravvivenza della paziente

3- Secondo tempo chirurgico consistente nell’asportazione dei segmenti 6-7-8. (edm)