Due giorni in cui si parlerà di una Storia che riguarda tutti, che parla al nostro presente e sulla quale, con l’aiuto della ricerca storica, a cento anni di distanza oggi possiamo tornare a riflettere e discutere richiamando lo “stato dell’arte” sul tema e ponendo qualche punto fermo in vista di ulteriori ricerche che si auspica possano essere messe in cantiere.

Queste le prime parole di introduzione al Convegno intitolato “1921. Squadrismo e violenza politica in Toscana” del responsabile scientifico, Roberto Bianchi, che la città di Empoli ospiterà nei locali del Complesso ‘La Vela Margherita Hack’ ad Avane, in via Magolo, 32.

Per due giorni si svolgerà un’iniziativa di alto profilo nell’intento di approfondire la storia del 1921 che interessò la Toscana.

Le date: venerdì 10 e venerdì 17 luglio 2021 a partire dalla mattina si alterneranno firme di storici, insegnanti, studiosi, ricercatori con l’obiettivo di fornire un quadro dello stato degli studi su quella fase storica, per dare una lettura del contesto generale in cui avvennero i singoli fatti, che altrimenti possono restare incomprensibili.

COME NASCE L’IDEA – Il progetto, nato da un’idea di Mauro Guerrini, è frutto di una collaborazione tra Comune di Empoli, nella figura del presidente del Consiglio Comunale, Alessio Mantellassi, Società storica Empolese (Guerrin), Istituto storico toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea, nella figura del direttore Matteo Mazzoni; Dipartimento Sagas dell’Università di Firenze (R. Bianchi e M. Guerrini). Curatori della bibliografia sono Daniele Lovito e Martina Ponzalli, sotto la direzione di Roberto Bianchi e Mauro Guerrini.

PERCHE’ A EMPOLI – Tra l’autunno 1920 e la primavera 1921 in Toscana vi fu un momento di svolta che era diretta conseguenza della prima guerra mondiale e che si concluse con una presa di controllo degli spazi pubblici da parte di blocchi dell’ordine e fascisti.

Le vicende della regione sono particolarmente significative sul piano storiografico perché mostrano la precocità dell’avvento del fascismo che, con molti mesi di anticipo sulla Marcia su Roma, di fatto arrivò a controllare gli spazi pubblici a seguito di una vasta ondata di violenze.

Perché a Empoli? Il curatore del convegno ha proposto di organizzarlo a Empoli sia per il forte valore simbolico e per l’impronta lasciata nelle memorie (memorie divise) dai tragici fatti del primo marzo, sia per la volontà di decentralizzare iniziative culturali di rilevo nel territorio toscano, evitando di concentrarle sul capoluogo regionale.

LE SESSIONI – Il convegno è articolato in tre sessioni. La prima sul 1921 in Italia, con interventi sul contesto nazionale, l’assetto dello Stato, le forze dell’ordine, la magistratura, la dimensione territoriale del fascismo. La seconda è dedicata alla regione, con l’analisi di alcuni casi significativi. La terza parte centra l’attenzione su Firenze ed Empoli. L’iniziativa si chiuderà con una tavola rotonda sui fatti di Empoli tra storia e memoria pubblica, con la partecipazione di docenti e studiosi di storia locale.

L’IMPEGNO DEL COMUNE DI EMPOLI – Al contempo, risulta significativo l’impegno del Comune di Empoli nel sostegno al progetto di ricerca bibliografica sulla storia e le rappresentazioni dei fatti del 1° marzo dal 1921 in poi. Obiettivo è raccogliere ed elencare tutto ciò che è stato prodotto sul tema, sia per fornire uno strumento che potrà essere usato in sede di ricerca, sia per ripercorrere la trasformazione del dibattito pubblico, del confronto politico e della ricerca storica nel corso del secolo che ci separa da quelle vicende. Il lavoro è praticamente concluso: emerge un quadro significativo composto da un numero notevole di “prodotti” di varia natura, al cui interno emergono fonti dirette e fonti indirette, saggi, articoli, fumetti, film, giornali, siti internet, video e altro.

Nel suo insieme, dunque, con questo progetto si intende presentare una serie di studi e riflessioni sul passaggio dal 1920 al 1921 in Toscana, al cui interno avvennero eventi tragici ed eroici, per offrire uno sguardo largo, d’insieme, cercando di togliere quel 1921 dall’incandescenza che spesso ha accompagnato rievocazioni e commemorazioni, ma anche con la consapevolezza che la storia contemporanea è una arena di conflitti e che in ambito pubblico non può essere imposta una memoria omologata, inamovibile, condivisa da tutti. Il passaggio tra guerra, dopoguerra e fascismo si colloca all’interno di una fase storica che lasciò un segno profondo sul XX secolo; vari studiosi hanno parlato di “guerra civile europea 1914-1945”. È su quello sfondo che si collocano i singoli fatti, le piccole-grandi storie delle comunità locali, le tragedie individuali e familiari come pure gli atti coraggiosi di uomini e donne protagonisti di episodi talvolta dimenticati.

DICHIARAZIONI –

BRENDA BARNINI, sindaco del Comune di Empoli -«Dopo l’investimento fatto nello scorso mandato amministrativo sui Novecento anni di Empoli che ci ha portato ad una importante pubblicazione, proseguiamo questa volta con il convegno sui fatti del 21. Conoscere la storia, approfondirla e mettere a disposizione dei cittadini strumenti di lettura e studio è a nostro avviso uno dei compiti dell’amministrazione comunale. Per farlo c’è bisogno di collaborare con professionisti di livello come facciamo da sempre nel comune di Empoli. Sarà questa l’ennesima importante occasione per rinsaldare la conoscenza del nostro passato ed uscirne quindi ancora più consapevoli dei fondamenti valoriali della nostra comunità».

MATTEO MAZZONI, Direttore Istituto storico toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea – «Questo progetto è un’occasione importante, non solo per Empoli, per la promozione di una pagina complessa e significativa del nostro passato attraverso il rigore della conoscenza storica. Impegno e prospettiva che condividiamo e perseguiamo con costanza. Per questo vi abbiamo aderito con convinzione come Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea».

MAURO GUERRINI, Università di Firenze, Presidente della Società Storica Empolese – «Non so se cento anni siano sufficienti a passare dalla memoria o, più esattamente, dal sedimento ideologico che ha condizionato la narrazione dei Fatti di Empoli del 1° marzo 1921 a un tentativo di una loro ricostruzione storica. La pregiudiziale del racconto – complotto fascista o complotto antifascista – ha, infatti, pesato e tuttora pesa politicamente. Se riuscissimo nell’intento avremmo compiuto un salto paradigmatico nella rifondazione della storia contemporanea di Empoli. Il convegno proposto dalla Società storica empolese, con incarico di coordinatore scientifico a Roberto Bianchi, iniziativa ottimamente accolta dal Comune di Empoli, ha l’obiettivo di mettere ordine, ricollocare i tasselli al loro posto in un mosaico dal disegno oramai opaco per il decorrere di cento anni. Un convegno ambizioso nelle sue finalità, ma non risolutivo; suo scopo è semmai stimolare ulteriori ricerche che riportino alla considerazione dei fatti, facendo uscire la loro finora travagliata e controversa descrizione, cercando di chiarire il tema con un taglio rigoroso, squisitamente scientifico e non ideologico».

ROBERTO BIANCHI, Università di Firenze, Responsabile Scientifico del Convegno – «Con questo progetto si intende presentare una serie di studi e riflessioni sul passaggio dal 1920 al 1921 in Toscana, al cui interno avvennero eventi tragici ed eroici, per offrire uno sguardo largo, d’insieme, cercando di togliere quel 1921 dall’incandescenza che spesso ha accompagnato rievocazioni e commemorazioni, ma anche con la consapevolezza che la storia contemporanea è una arena di conflitti e che in ambito pubblico non può essere imposta una memoria omologata, inamovibile, condivisa da tutti. Il passaggio tra guerra, dopoguerra e fascismo si colloca all’interno di una fase storica che lasciò un segno profondo sul XX secolo; vari studiosi hanno parlato di “guerra civile europea 1914-1945”. È su quello sfondo che si collocano i singoli fatti, le piccole-grandi storie delle comunità locali, le tragedie individuali e familiari come pure gli atti coraggiosi di uomini e donne protagonisti di episodi talvolta dimenticati. Si tratta di una storia che riguarda tutti, che parla al nostro presente e sulla quale, con l’aiuto della ricerca storica, a cento anni di distanza oggi possiamo tornare a riflettere e discutere richiamando lo “stato dell’arte” sul tema e ponendo qualche punto fermo in vista di ulteriori ricerche che si auspica possano essere messe in cantiere».

ALESSIO MANTELLASSI, Presidente del Consiglio Comunale di Empoli con delega alla cultura della memoria– «La città di Empoli, in occasione del centenario dei fatti del 1921, ospiterà un convegno di grande qualità e di ampio respiro. Era necessario offrire una occasione culturale all’altezza di questo momento e con un approccio maturo. Infatti è fondamentale che quei fatti vengano, non solo contestualizzati, ma anche letti in una prospettiva lunga e temporalmente estesa. Pe questa ragione il convegno offre molti contributi sul contesto politico italiano del 1921, sugli scontri e sulle violenze di quegli anni, sulla tensione toscana e fiorentina: per inquadrare bene e in modo corretto i fatti della nostra città. Ringrazio tutti i soggetti che con noi hanno organizzato questo momento, tutti i relatori e le relatrici perché ci consentiranno di costruire un evento in presenza di alto livello. La necessità di agire con correttezza storica, di contestualizzare i fatti, di leggerli nel tempo e in una corretta dimensione geografica e territoriale ci aiuta a vivere questo appuntamento con assoluta maturità. È, a mio avviso, matura una comunità che senza lacerarsi affronta la sua storia dotandosi di tutti gli strumenti di indagine, conoscenza e approfondimento che gli sono utili. Ne vale della capacità di Empoli di conoscere sé stessa, di capirsi e di saper discutere la propria storia.

Il mio invito e il mio auspicio è che la comunità empolese, con la vivacità che la contraddistingue, e con la maturità che gli è caratteristica, possa sfruttare questa occasione culturale del convegno per proseguire, sempre meglio, un percorso di conoscenza di quei fatti già in corso da anni, senza lacerarsi o dividersi. Sarà una bella occasione, da cogliere tutti insieme».

PROGRAMMA DEL CONVEGNO

1921. Squadrismo e violenza politica in Toscana

10 e 17 settembre 2021

LA VELA MARGHERITA HACK

Via Magolo, 32, Empoli

Venerdì 10 settembre 2021

Saluti istituzionali ore 9.30

Comune di Empoli

Dipartimento Sagas UniFi

ISRT

Società storica empolese

Presentazione Roberto Bianchi (UniFi)

Sezione 1. 1921 Presiede Mario G. Rossi (Isrt) 10.00-13.00

Andrea Baravelli (UniFe), Spazi e geografie del fascismo: un confronto tra regioni

Mirco Carrattieri (UniMore), Per un atlante della violenza politica nel primo dopoguerra italiano

Luca Madrignani (Isra), Le forze dell’ordine

Sheyla Moroni (UniFi), Il 1921 in tribunale. Casi di studio

Matteo Mazzoni (Isrt), In armi per la Nazione (e per se stessi). Percorsi dello squadrismo toscano

Pausa

Sezione 2. Toscana Presiede Valeria Galimi (UniFi) 15.00-18.00

Andrea Ventura (Isrec), La Toscana nord-occidentale

Emanuela Minuto (UniPi), Pisa

Marco Manfredi (Istoreco), Sovversivismo popolare e fascismo squadrista a Livorno

Stefano Bartolini (Isrpt), L’anno nero. L’ascesa del fascismo tra Prato, Pistoia, l’Appennino

Ilaria Cansella (Isgrec), Lo squadrismo nel Grossetano

Gabriele Maccianti (Accademia senese degli Intronati), Fascismo senese in azione

Interventi e discussione 18.00-19.00

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Venerdì 17 settembre 2021

Sezione 3. Firenze-Empoli Presiede Monica Pacini (UniFi) 10.00-12.00

Roberto Bianchi (UniFi), Firenze Empoli Sarzana

Andrea Mazzoni (Isrt), Da Lavagnini alle barricate

Paolo Pezzino (Ist. Parri), I fatti di Empoli nelle carte processuali

Lorenzo Pera (UniFi), Empoli 1921-1945: traiettorie biografiche del fascismo empolese

Gianluca Fulvetti (UniPi), Dopo i fatti. Percorsi biografici dell’antifascismo empolese

Interventi e discussione 12.00-13.00

Pausa

Sezione 4. Tavola rotonda: I fatti di Empoli tra storia e memoria pubblica

coordina Roberto Bianchi (UniFi) 15.00-17.00

Claudio Biscarini (Società storica empolese)

Daniele Lovito (insegnante)

Roberto Nannelli (avvocato)

Paolo Pezzino (Istituto Parri)

Paolo Santini (Bullettino storico empolese)

Simonetta Soldani (Passato e presente)

Interventi e discussione 17.00-18.00

Saluti istituzionali Dario Parrini (Presidente Commissione Affari costituzionali al Senato)