La consigliera e presidente della Commissione Istruzione, formazione, beni e attività culturali ha presentato un’interrogazione sul caso degli studenti con disabilità e con bisogni educativi speciali apparso in questi giorni su molte cronache toscane, arriva in Consiglio regionale. Cristina Giachi, consigliere regionale e presidente della Commissione Istruzione, formazione, beni e attività culturali ha presentato un’interrogazione per chiedere quali iniziative si intendono intraprendere nei confronti del Governo, affinché vengano rafforzate e disciplinate con maggiore efficacia le misure volte a garantire una piena ed effettiva eguaglianza nella prosecuzione della didattica, sia in presenza che a distanza, agli studenti con disabilità e con bisogni educativi speciali (BES). Nel documento Giachi interroga il presidente della Giunta regionale sull’opportunità di “prendere in considerazione anche di poter supportare questi studenti con una adeguata assistenza domiciliare nei casi in cui sia necessario per il gruppo classe in cui sono inseriti optare per la didattica a distanza”. 

“Dopo un anno di pandemia da Covid-19 e di utilizzo della didattica a distanza – spiega Giachi – vi è, come testimoniano molte ricerche, un peggioramento delle condizioni di apprendimento e socialità all’interno del mondo scolastico e questo rischia di essere ancora più significativo per quanto concerne studenti con i disabilità e bisogni educativi speciali. Per questo lo scorso 12 marzo, il Ministero dell’Istruzione ha inviato ai dirigenti scolastici una nota operativa nella quale si ribadisce che le scuole devono impegnarsi per far sì che gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali (BES) non siano soli in classe e che le stesse istituzioni scolastiche “al fine di rendere effettivo il principio di inclusione, valuteranno di coinvolgere nelle attività in presenza anche altri alunni appartenenti alla stessa sezione o gruppo classe — secondo metodi e strumenti autonomamente stabiliti e che ne consentano la completa rotazione in un tempo definito — con i quali gli studenti BES possano continuare a sperimentare l’adeguata ‘relazione nel gruppo dei pari, in costante rapporto educativo con il personale docente e non docente presente a scuola”. Purtroppo però – prosegue Giachi – a livello locale e nazionale continuiamo a leggere di esperienze molto eterogenee anche con casi di classi nelle quali solo l’alunno con disabilità si trova a frequentare, senza il suo gruppo di compagni. Non possiamo abbandonare queste famiglie – conclude Giachi – il Governo deve fare tutto il possibile, prevedendo ogni misura che permetta una piena ed effettiva prosecuzione della didattica, sia in presenza che a distanza, agli studenti con disabilità e con bisogni educativi speciali”.

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ultimo aggiornamento: 09-04-2021