Durante la seduta consiliare dello scorso 19 marzo è stata accolta la mozione presentata da Lorenzo Loré, Orazio Peluso, Maria Concetta Raponi e Fabio Massimo Castellani (Forza Italia) sull’adozione della definizione operativa di antisemitismo.

Loré ha ricordato all’Aula quanto operato dall’IHRA (Organizzazione intergovernativa fondata nel 1998 e composta da 31 Stati tra cui l’Italia) con lo scopo di rafforzare, far progredire e promuovere l’educazione, la memoria e la ricerca sull’Olocausto in tutto il
mondo, e ha evidenziato come <<il pregiudizio antisemita rappresenta un fenomeno tuttora presente in Italia e che nel 2019 sono stati registrati dall’Osservatorio Antisemitismo della Fondazione CDEC (Centro di documentazione ebraica contemporanea) ben 251 episodi>>.


Il consigliere, dopo aver riportato vari esempi di atti e discriminazioni antisemite che continuano a manifestarsi in ciascun ambito della vita pubblica, fino a sostenere che la delegittimazione dello Stato di Israele è un atto di razzismo, ha poi richiamato l’attenzione sulla Risoluzione del Parlamento Europeo del 1° giugno 2017 n. 2692 “Lotta contro l’antisemitismo”, e la dichiarazione del Consiglio dell’Unione Europea del 6 dicembre 2018, n. 15213, che recepisce la definizione operativa di antisemitismo IHRA e sulla quale raccomanda gli stati membri di provvedere, ha avanzato specifiche richieste di impegno al
sindaco e alla giunta.
Nello specifico: <<ad adottare formalmente la definizione operativa di antisemitismo sancita dall’IHRA nella sua integrale definizione e attivarsi, nelle sedi opportune, per far in modo che la stessa diventi patrimonio culturale e giuridico comune, come sollecitato dal Parlamento europeo. Respingere, condannare e contrastare ogni atto, dichiarazione,
atteggiamento, individuale o collettivo, pregiudizio, movimento, propaganda, iniziativa individuale o collettiva che abbia come conseguenza diretta o indiretta l’ostilità, l’avversione, la denigrazione, la discriminazione, la lotta o la violenza contro gli Ebrei, i loro
beni anche religiosi o culturali. Contrastare, respingere e condannare l’uso, in qualsiasi forma, di segni, simboli, oggetti, immagini, riproduzioni che esprimano, direttamente o indirettamente pregiudizio, odio, ostilità, discriminazione o violenza contro gli Ebrei e negazione della Shoah, e di ogni altra violenza che nella storia, abbia avuto conseguenze
contro il popolo d’Israele>>.