Una Società privata come Toscana Aereoporti S.p.A. che gestisce una infrastruttura pubblica decide, in un momento di crisi mondiale dovuta alla pandemia da Covid 19, di abbandonare i lavoratori delle attività dei servizi a terra e degli appalti, svendendo la Società Toscana Aeroporti Handling. Tutto questo dopo che tutti ci siamo prodigati verso tutte le istituzioni centrali e regionali a evidenziare la necessità di risorse per il settore e in particolare per Toscana Aeroporti che ha ricevuto dalla Regione Toscana 10 milioni di Euro di risorse pubbliche a fondo perduto.
Non accettiamo che risorse pubbliche che dovrebbero servire anche a tutelare i lavoratori, già fortemente in difficoltà, dopo un anno di cassa integrazione, vengano assegnate ad una azienda che mette in pericolo i posti di lavoro vendendo la parte più debole, utilizzando una prassi che vorremmo non incontrare più in questo paese e creando infine una tensione sociale pericolosa e irresponsabile. A fronte di presunte rassicurazioni, tutte da verificare, di un possibile impegno dell’acquirente di mantenere lavoro e salario per due anni per i lavoratori diretti, quelli in appalto potrebbero in questo tempo essere già fuori dalla produzione. Le presunte rassicurazioni, ammesso che siano confermate, non placano le forti preoccupazioni dei lavoratori di Toscana Aeroporti Handling perché comunque questo tempo potrebbe essere insufficiente a superare l’attuale crisi del settore.
Riteniamo la decisione aziendale un atto irresponsabile e scorretto per le modalità e le tempistiche con cui ci è stato comunicato, mentre tutti eravamo impegnati a trovare soluzioni che permettessero ai lavoratori di attenuare gli effetti del blocco delle attività, ed alle aziende terze di mantenere la stabilità necessaria per cogliere in maniera efficace la ripartenza che prima o poi ci sarà, provando ad intercettare gli ammortizzatori sociali disponibili. Il nostro messaggio è sempre stato “da questa situazione ne dobbiamo uscire tutti insieme per ripartire efficacemente quando ce ne sarà la possibilità” e se l’azienda ha deciso altro, noi seguendo questo principio ci muoveremo sempre uniti a fianco dei lavoratori.
Domani mercoledì 17 marzo, dalle ore 10 alle ore 12, si terranno due presìdi di lavoratori dei due aeroporti di Firenze e Pisa davanti alle prefetture delle rispettive città, per dichiarare in maniera chiara e compatta la contrarietà ad una scelta che mette in discussione il futuro di oltre 700 famiglie.
I due presidi hanno la finalità di dare la massima evidenza alla vertenza nonostante le limitazioni agli spostamenti ma i lavoratori di Firenze e Pisa sono insieme, determinati a raggiungere un unico obiettivo.