“A Firenze si è registrato il primo caso di variante indiana del Covid-19. Ad oggi sono 347 i casi segnalati in Italia per questa variante e se ne contano solo qualche migliaio in tutto il mondo. Gli attuali vaccini purtroppo sembrano non siano in grado di bloccarla. Le prove di laboratorio hanno dimostrato come gli anticorpi neutralizzanti che si formano a seguito della vaccinazione non riescono ad offrire protezione contro questa particolare variante. Ad ora la nostra preoccupazione maggiore deve quindi essere quella di vaccinare il maggior numero di persone il più in fretta possibile in modo da creare una barriera di comunità contro il virus”. Così Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei medici ed odontoiatri di Firenze ha commentato la presenza di un caso di variante indiana del Covid-19 a Firenze.
Mentre sulla questione legata alla somministrazione per gli over 80 il presidente aggiunge “Devono essere vaccinati prima degli altri. Sono loro le persone più fragili e soggette a rischio di letalità in caso di contagio ed è nostro compito quello di proteggerle. L’Ordine è a completa disposizione, ma la Regione deve mettere noi medici nelle condizioni di poterli vaccinare. Si faccia ricorso a tutti i vaccini disponibili, ma è assolutamente urgente fare in fretta per non veder incrementare la curva della letalità”, conclude Dattolo.
Intanto a livello nazionale il ministero della Salute, nel corso dell’incontro con Filippo Anelli, presidente Fnomceo (la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri), e con Raffaele Iandolo, presidente della Commissione albo odontoiatri nazionale, ha raggiunto un accordo con 150mila medici odontoiatri pronti a dare il proprio contributo nella campagna vaccinale “Siamo felici di questa notizia – commenta il presidente della commissione degli Odontoiatri dell’Ordine dei medici di Firenze Alexander Peirano. “A Firenze gli odontoiatri già nelle scorse settimane avevano dato la disponibilità con una lettera ufficiale inviata alla Regione Toscana. Confermiamo che l’Ordine di Firenze si mette a disposizione come istituzione sussidiaria dello Stato per aiutare, in qualunque forma consentita, il livello di efficienza del sistema sanitario toscano”.