Sono stati l’intuito e lo spirito di osservazione di una agente dei Nuclei Speciali della Polizia Municipale che hanno consentito di svelare la costruzione in corso di un complesso edilizio totalmente abusivo, nella zona sud di Prato, nei pressi di Tavola. Infatti, durante le costanti attività di controllo del territorio delle aree periferiche, era apparsa subito sospetta la realizzazione di un terratetto e altri volumi annessi in un’area sottoposta a vincolo di pericolosità idraulica. 

Dalle verifiche d’ufficio condotte dall’Unità di Polizia Edilizia, è emerso che effettivamente si trattava di un’edificazione abusiva. Ma non è finita qui: quando la Polizia Municipale si è presentata sul posto per il sopralluogo ha accertato con sorpresa la presenza, in alcuni dei locali abusivi, di ben due attività di confezioni tessili, la prima come derivazione non dichiarata di azienda con sede in altro comune, la seconda addirittura risultata una ditta “fantasma”. Il terratetto abusivo è composto di due piani e di un attiguo laboratorio artigianale, entrambi ancora in corso di realizzazione. Sono stati sottoposti a controllo poi un deposito modificato, dove erano ospitate 14 macchine da cucire, due costruzioni di dimensioni minori utilizzate come cucina e refettorio in collegamento con una stalla dove sono state trovate 9 macchine da cucire utilizzate dalla ditta “fantasma” di confezioni.

Al termine delle complesse operazioni di rilievo e accertamento, tutti gli immobili irregolari sono stati sottoposti a sequestro penale preventivo. Per gli illeciti edilizi sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria due cittadini extracomunitari. Sono in corso accertamenti per chiarire l’esistenza di altri soggetti che avrebbero concorso alla realizzazione delle opere abusive, come il tecnico progettista e il direttore dei lavori, che avrebbero dovuto occuparsi delle pratiche edilizie mai depositate in Comune.

Nel corso delle operazioni, sono state sequestrate anche le 23 macchine da cucire e rimosse 21 bombole di GPL illegittimamente detenute, oltre ad elevare sanzioni amministrative per € 3.500.