l Consiglio regionale ha approvato a maggioranza alcune modifiche alle leggi regionali sull’edificazione in zona sismica e sulla gestione dei rifiuti. E’ stata la presidente della commissione Territorio e ambiente, Lucia De Robertis (Pd) ad illustrarle in aula. Le modifiche alle norme sull’edificazione in zona sismica si sono rese necessarie in seguito alla sentenza della Corte costituzionale n. 2 del 2021, che ha dichiarato illegittime alcune disposizioni della legge regionale 9/2019.
“Quella di maggiore sostanza riguarda l’accertamento di conformità in sanatoria per gli interventi realizzati nelle zone a bassa sismicità – ha osservato la presidente – Per esse si prevede che in assenza di titolo abilitativo si debba produrre la certificazione di rispondenza delle opere alla normativa tecnica vigente, sia al momento della realizzazione, sia al momento di presentazione dell’istanza”.
Un’altra modifica riguarda il permesso di realizzazione degli interventi, che la nostra legge qualifica come rilevanti, e si applicano alle “varianti” e non più “solo a quelle che comportano mutamenti sostanziali alle strutture portanti”.
De Robertis ha aggiunto che durante l’esame in commissione è stata modificato anche l’articolo 44 bis della legge regionale 22 del 2015, che prevedeva la possibilità per le province di chiedere il supporto degli uffici regionali sulle procedure semplificate per i rifiuti solo fino a giugno del 2021. Il termine è stato prorogato al 31 dicembre 2021.
Il vicepresidente della commissione Alessandro Capecchi (FdI) ha sottolineato che si tratta di una doppia proposta, che si riferisce a due leggi diverse, una sull’attività edilizia in zona sismica e l’altra sulla possibilità data alle province di avvalersi gratuitamente del personale regionale, tenute insieme solo dal fatto di essere state oggetto di interventi della Corte costituzionale. A questo si aggiunge il fatto che gli articoli relativi alla seconda legge sono stati presentati poco prima dell’inizio dei lavori di commissione. Per questo ha annunciato voto di astensione.
“Gli emendamenti sono arrivati un’ora prima della seduta – ha aggiunto Elisa Montemagni (Lega) – Sono temi complessi che hanno un forte impatto sul territorio. Anche noi ci asteniamo sul metodo”.
Vincenzo Ceccarelli (Pd) ha replicato che non si tratta di un emendamento di merito, che va studiato e approfondito, ma semplicemente una proroga di termini.