Recupero della pineta di Levante colpita dal Matsucoccus: i lavori progettati dal Parco si avviano a conclusione.

Lecci e pini domestici: in questi giorni nella Macchia Lucchese si stanno piantando oltre 3400 alberi grazie al progetto elaborato e seguito dal Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli. «Stiamo recuperando i boschi retrodunali dove si trovavano i pini marittimi piantati negli anni ’70 e ’80 che nell’ultimo decennio sono stati colpiti dal Matsucoccus feytaudi, la cocciniglia che ha purtroppo attaccato tante pinete italiane – spiega il presidente dell’Ente Parco Giovanni Maffei Cardellini – L’obiettivo è di ottenere un bosco ricco di biodiversità e capace di adattarsi ai cambiamenti climatici». Nello spirito dell’innovativo progetto LIFE europeo di cui il Parco è partner, SySTEMiC, che punta alla variabilità genetica per rendere le foreste più resistenti e resilienti. «Ad essere interessata è la fascia che va da viale Kennedy fino a via della Guidicciona, 13,5 ettari di proprietà del Comune di Viareggio dati in concessione al Parco proprio allo scopo di progettare e realizzare questi lavori» continua il direttore Riccardo Gaddi

«Nelle scorse settimane sono stati rimossi i pini marittimi secchi, un’operazione che ha messo letteralmente “in luce” i giovani lecci che da anni crescevano all’ombra dei pini – così Francesca Logli, responsabile ufficio gestione risorse naturali e forestali dell’Ente Parco – adesso, nelle aree più diradate, si stanno piantando le essenze autoctone e caratteristiche del paesaggio con la densità tipica di 250 per ettaro, tutte nate da semi raccolti nel Parco. Interveniamo in questo periodo dell’anno perché autunno ed inverno sono stagioni propizie per la messa a dimora delle piante». Già 2000 essenze arboree sono state piantate: i lavori sono ormai a buon punto e termineranno in due settimane, meteo permettendo. Sandro Lana e Nicola Bertuccelli Fanucchia, della ditta Massoni che per conto dell’Ente segue i lavori, hanno illustrato le particolari modalità con cui si stanno svolgendo le operazioni. Nei prossimi 5 anni tutta l’opera sarà monitorata e mantenuta costantemente, con l’eventuale sostituzione degli alberi in caso di necessità.

«Per prestare la massima attenzione ai luoghi quando è stata effettuata le rimozione dei pini marittimi secchi abbiamo scelto un tipo di macchina che ha limitato il numero di passaggi al suolo – illustra Luca Calienno, CIA, direttore dei lavori – Per salvaguardare le giovani piante uniamo due tecniche: sono stati installati degli shelter, tubi di protezione che creano un microclima idoneo, e tutt’intorno pali di castagno con una rete per difenderle dagli animali selvatici».

L’intervento segue un lavoro analogo che il Parco ha eseguito alla Bufalina in un’area di 12 ettari: anche in questo caso sono state rimosse le piante seccate dall’insetto, insieme alle piante di Yucca, specie aliena infestante, e successivamente saranno piantati 1100 esemplari di ginepro coccolone autoctono, con la densità di 100 per ettaro tipica dell’area. Tutti questi lavori seguono l’intervento pilota già effettuato a Torre del Lago su un ettaro che è servito a capire le migliori modalità di realizzazione del progetto. L’investimento totale tra Macchia Lucchese e Bufalina, possibile grazie ad un finanziamento europeo che l’Ente si è aggiudicato con il tramite della Regione Toscana, è di oltre 300mila euro. Anche il Comune di Viareggio sta per iniziare l’intervento su un’altra porzione di pineta, in collaborazione e sulla scorta dell’esperienza del Parco.