Si è conclusa con il sequestro di un appartamento del valore di oltre 300.000 euro, l’attività ispettiva condotta dalla Guardia di Finanza di Siena nei confronti di un imprenditore del settore del commercio all’ingrosso di articoli calzaturieri completamente sconosciuto al fisco.

Si tratta di un imprenditore operante a Siena che era finito nel mirino delle fiamme gialle senesi per non aver ottemperato ai previsti obblighi di dichiarazione dal 2014 al 2017. Al termine delle attività ispettive, era stato ricostruito un volume d’affari di oltre 1,2 milioni di euro, nonché un’iva dovuta per circa 280.000 euro, e l’uomo era stato denunciato alla locale Procura della Repubblica per aver omesso la presentazione della dichiarazione annuale ai fini delle imposte sui redditi, dell’Iva e dell’Irap per gli anni d’imposta 2014, 2015, 2016 e 2017. Le successive attività d’indagine delegate dall’autorità giudiziaria, effettuate mediante l’analisi dei conti correnti del soggetto indagato, hanno permesso di confermare quanto già accertato in precedenza. Ma ha fatto emergere anche ingenti flussi finanziari verso i conti correnti della figlia convivente, sebbene la stessa, studentessa universitaria, non svolgesse alcuna attività lavorativa che ne potesse in qualche modo giustificare la provenienza.

A rimpinguare il conto corrente della giovane infatti era proprio il padre, mediante numerosi bonifici e versamenti in contanti, nonché versamenti di assegni di soggetti terzi, clienti del padre. Importi rilevanti, utilizzati per l’acquisto di un immobile del valore complessivo di oltre 300.000 euro intestato alla figlia, per l’estinzione parziale del mutuo acceso per l’acquisto e per il pagamento di alcune polizze assicurative intestate alla stessa. L’Autorità Giudiziaria, condividendo appieno l’esito delle indagini dei militari operanti, ha disposto il sequestro preventivo dell’appartamento.