Ridisegnare l’intero sistema dei trasporti dell’area metropolitana, integrando i servizi regionali con l’alta velocità. E’ la speranza nata con  la ripresa dei lavori per il completamente della nuova stazione AV, progettata dall’architetto britannico Norma Foster, secondo la Commissione Trasporti dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Firenze. Che aggiungono però: “Era anche ora, teniamo sempre presente che un’opera già avviata, finanziata e in parte realizzata non può essere lasciata in sospeso per così tanto tempo”, precisa Fiorenzo Martini, coordinatore Commissione Mobilità, Trasporti ed infrastrutture dell’Ordine.

“E’ una notizia che accogliamo con favore – aggiunge – soprattutto dopo un lungo stop fatto di problemi e ripensamenti sia sulla progettazione che sulla realizzazione. Anni persi per uno sviluppo che ci auguriamo ora riparta davvero, soprattutto in questo periodo”. La definizione della fermata per i servizi AV costituisce infatti uno snodo essenziale per tutta la rete dei trasporti della città metropolitana e per la regione. “Negli anni a venire, mentre si completano i lavori, sarà possibile riprogettare il disegno del sistema trasportistico metropolitano e in particolare del trasporto pubblico locale regionale tramite le necessarie verifiche per gli adeguamenti infrastrutturali della rete di superficie e i previsti incrementi dei servizi ferroviari regionali, peraltro rese più complesse dalle incertezze sulle previsioni di mobilità indotte dal post-covid”. In questo contesto, riprende quota “la realizzazione del people mover di collegamento fra le due stazioni di SMN e Foster, che costituisce senz’altro un elemento essenziale per l’integrazione dei servizi regionali e AV”

La Commissione dell’Ordine degli Ingegneri di Firenze è convinta “che il progetto Foster deve andare  avanti così come è stato pensato per una serie molteplice di fattori. Non si può rinunciare alla nuova stazione AV perché da Firenze partono le linee principali di collegamento con gli altri capoluoghi e quindi di importanza fondamentale per lo sviluppo dei trasporti non solo su ferro”. Inoltre  la finalità del sottopasso AV e della nuova stazione, “oltre a velocizzare il percorso verso Roma e Milano – conclude Martini – permette di liberare spazi per gli attestamenti in SMN e per la percorribilità dei servizi regionali in superficie. L’incremento dei traffici sulle linee regionali non può infatti prescindere dalla capacità di assorbimento della stazione principale. Oggi Santa Maria Novella è satura:  la costruzione della nuova stazione e la conseguente liberazione di tracce nella rete di superficie si tradurrà in una maggiore potenzialità complessiva del sistema ferroviario con un incremento dei servizi,  una maggiore regolarità e una migliore gestione dei servizi per il passeggero”.