Negli orti sociali di Tavarnelle spunta il fiore della ‘biodiversità’ agricola e sociale. L’amministrazione comunale e la comunità entrano nella fase centrale dell’operazione ‘verde’ che sarà contraddistinta da una vocazione marcatamente inclusiva. Dopo l’approvazione in Consiglio comunale del regolamento relativo alla gestione degli Orti sociali, la giunta Baroncelli attiva il percorso per l’utilizzo dello spazio e l’individuazione dei dieci ortisti. E’ stato sottoscritto nei giorni scorsi il contratto di concessione con il quale il Comune affida all’associazione Ci Incontriamo la gestione concreta degli orti urbani che sono stati realizzati in via Don Minzoni, nell’ambito del progetto redatto dal Comune che ha aderito all’iniziativa “Centomila orti in Toscana”, promossa dalla Regione Toscana. Un investimento complessivo pari a oltre 40mila euro che è già realtà in una zona situata a valle del complesso residenziale di Via Aldo Moro.

“Quello dell’associazione Ci Incontriamo è un progetto di valorizzazione che abbiamo apprezzato particolarmente – dichiara l’assessora all’Ambiente Serena Fedi – per il carattere inclusivo e gli obiettivi di qualità che intrecciano trasversalmente temi quali rispetto per l’ambiente, cultura e coltura sostenibile. Il contesto in cui si muoverà l’associazione, che da anni rappresenta un punto di riferimento nella realizzazione di progetti e interventi socio-educativi e artistici, volti all’integrazione tra diversamente abili e normodotati promuove non solo l’apprendimento delle tecniche di agricoltura biologica e il recupero delle specie autoctone ma intende favorire le relazioni sociali e lo spirito di collaborazione nella vita e nelle esperienze di gruppo”.

Ad illustrare il progetto di valorizzazione e utilizzo del complesso degli orti urbani dell’associazione Ci Incontriamo è lo stesso presidente dell’associazione, Giovanni Cirillo. “Intendiamo lavorare sulle aree di via Don Minzoni incrementandone le potenzialità dal punto di vista paesaggistico ed ecologico – precisa Giovanni Cirillo – nell’idea che abbiamo elaborato l’impianto degli orti urbani si ispira al modello degli spazi aperti e flessibili che possono assumere aspetti diversi nel corso del tempo attraverso l’impiego di materiali attenti alle esigenze dell’ambiente. Vorremmo realizzare luoghi di scambio e di formazione di conoscenze relative alla coltivazione biologica, alla biodiversità delle colture e al consumo sostenibile del cibo. Abbiamo previsto di utilizzare gli orti sociali anche per costruire insieme alla comunità importanti percorsi di interazione sociale e sperimentare forme di gestione condivisa del bene pubblico. Gli orti urbani saranno destinati a giovani, anziani, famiglie interessati a vivere questa esperienza volta ad incentivare occasioni di sensibilizzazione e incontro, promozione degli stili di vita sani e del recupero delle tradizioni rurali che costituiscono le nostre radici e rappresentano un patrimonio di saperi da preservare e trasmettere alle nuove generazioni”.

Il progetto è composto da 10 orti di circa 40 mq ciascuno, oltre ad uno spazio comune riservato al compostaggio degli scarti organici, che potrà essere reimpiegato nella coltivazione degli orti stessi e piccoli manufatti in legno per il ricovero degli attrezzi. A breve sarà indetto un bando pubblico per l’individuazione dei dieci cittadini che si prenderanno cura, singolarmente, degli orti sociali di Barberino Tavarnelle.