Comune di Prato, Camerata Strumentale “Città di Prato” e Tv Prato hanno deciso di co-produrre e offrire alla città il concerto di San Silvestro. A teatri chiusi la musica entrerà comunque nelle case dove la gente festeggerà la fine dell’anno con l’emittente. Il concerto andrà in onda a partire dalle 22.30 sul canale 74 del digitale terrestre, in streaming su tvprato.it e in diretta Facebook sui canali di Tv Prato e della Camerata Strumentale e, di quest’ultima, anche su quello di Youtube.
Saranno eseguite musiche di Sibelius, Mozart, Rossini e Beethoven; l’Orchestra sarà diretta dal Maestro Filippo Maria Bressan.
All’inizio del concerto il Sindaco di Prato Matteo Biffoni invierà dal palco del Teatro Politeama il suo messaggio di auguri ai cittadini. “È stato un anno straordinariamente difficile. Prato ha saputo dimostrare la propria forza, la coesione della sua comunità, la grande spinta della solidarietà e la voglia di guardare sempre avanti – ha sottolineato il sindaco Biffoni – Sarà un ultimo dell’anno diverso, senza le feste, i brindisi in piazza e il teatro. Ma ci sarà sempre la bellezza della musica, linguaggio universale, a unirci in una festa condivisa, grazie alla trasmissione in tv e sui social. Nessuno resterà davvero solo in questo ultimo dell’anno 2020”.
Il concerto è realizzato anche in collaborazione con l’Orchestra Arché e il Teatro Verdi di Pisa, dove sarà trasmesso in tv il 1 gennaio su Canale 50.
Per cogliere pienamente il significato di questo particolare concerto, ci affidiamo alle note di presentazione al programma scritte dal direttore artistico della Camerata, Alberto Batisti:
“Per la straordinaria situazione che viviamo sarebbe malinconico immaginare un prodotto che finga la gioconda normalità d’un programma tradizionale, simile a quello di tanti altri appuntamenti musicali destinati a festeggiare il nuovo anno. L’idea che presiede a questo programma è quella di una comunità che vuole rimettersi in cammino, alla quale viene indirizzato un messaggio di speranza”.
Presentazione
La composizione scelta per aprire il concerto è un Andante festivo che Jean Sibelius, compose per la Società delle Nazioni nello stile di un inno strumentale per la Pace, qualcosa di simile a un abbraccio spirituale, carico di luce, intensamente umano. Potrà sembrare una scelta azzardata, ma quelle note di calma serenità trasmetteranno subito il calore di una carezza di conforto, per guardare in alto.
Dopo questo messaggio di raccoglimento, il programma si apre con una Marcia brillante di Mozart, composta come avvio di una gioiosa Serenata. La vitalità travolgente dell’Ouverture da Le Nozze di Figaro è quindi accostata a tre Danze tedesche di sapore popolaresco, caratterizzata dall’impiego di sonagli a imitazione di quelli d’una slitta che scivola sulla neve, un tocco di tenerezza alpina.
Si schiude quindi una sezione dedicata al brio rossiniano, con la vivacità di due tra le sue più celebri Sinfonie di opera buffa, quelle del Barbiere di Siviglia e dell’Italiana in Algeri, fra le quali è collocata una parentesi di danza, l’elegante e spiritoso Passo a sei tratto dal Guglielmo Tell.
L’ultima parte del concerto allinea musiche del compositore che più d’ogni altro ha saputo trasmettere sentimenti di speranza e energia di vita, Ludwig van Beethoven, di cui il 2020 ha celebrato il 250° anniversario della nascita, a pochi giorni di distanza dalla realizzazione di questo concerto, il 17 dicembre.
È una selezione di pagine luminose e brillanti, come il piccolo Minuetto «di congratulazione», composto nel 1822 (mentre Beethoven lavorava già alla Nona Sinfonia) per il compleanno di un amico. È una pagina affettuosamente ironica, che rispolvera scherzosamente la grazia pomposa del minuetto settecentesco, a quell’epoca ormai oggetto d’antiquariato. Colorata dalle percussioni esotiche dei giannizzeri è invece la breve e popolarissima Marcia turca, tratta dalle musiche di scena per Le rovine d’Atene; un geniale pezzo di carattere umoristico, modellato sull’esempio delle musiche «turche» di Mozart.
Il Balletto Le creature di Prometeo è la rappresentazione allegorica d’una figura tratta dalla mitologia classica, presentata come un benefattore dell’Umanità che promuove la civiltà e il progresso sociale. l’Ouverture del Balletto, fremente di vita e d’energia, è accostata al Finale, una gioiosa contraddanza che culmina in apoteosi. Questa medesima contraddanza, che per Beethoven è simbolo di concordia, sarà utilizzata due anni più tardi da Beethoven come tema principale per il radioso Finale della Sinfonia «Eroica», in forma di variazioni. È un motivo immediatamente riconoscibile e familiare per chiunque ami i capolavori di Beethoven.
In perfetta simmetria con l’apertura, l’ultimo pezzo del programma è una Marcia trionfale grandiosa, festosamente positiva nel suo messaggio augurale di poterci mettere presto di nuovo in cammino, tutti insieme.
Alberto Batisti, direttore artistico