L’amministrazione comunale dà avvio ad un percorso per fare in modo che ogni atto di comunicazione dell’Ente utilizzi un linguaggio non sessista. La giunta, nella seduta di martedì 17 novembre, ha approvato in questo senso una delibera, su input della commissione pari opportunità che da tempo sta lavorando su questi temi.

“Il linguaggio che ognuno di noi utilizza quotidianamente è frutto di processi culturali introiettati a tal punto che non ne abbiamo normalmente coscienza – spiega l’assessora alle pari opportunità Ilaria Vietina – . Il linguaggio è tuttavia anche un potente strumento di azione politica all’interno del processo ormai avviato della ‘parità di fatto’ fra uomo e donna, e pertanto deve essere oggetto di un’attenta e adeguata revisione: è con le parole, infatti, che si designano cose, persone, eventi e stati di fatto, ed è il linguaggio che attribuisce a questi una connotazione che non è mai neutra. Si tratta, quindi, di avviare anche all’interno del Comune di Lucca una riflessione attenta sull’uso che facciamo delle parole nei documenti che vengono prodotti sia ad uso interno che esterno”.

Sulla base della delibera approvata dalla giunta, toccherà all’ufficio di gabinetto del sindaco predisporre delle linee guida per l’uso del genere nel linguaggio amministrativo del Comune di Lucca, prendendo come riferimento le linee guida del Miur che risalgono al 2018. Questa sarà la base per attuare una revisione generale di tutta la modulistica e degli atti di comunicazione interna ed esterna dell’Ente. Ogni settore del Comune dovrà realizzare in tempi brevi questo tipo revisione ed è previsto un apposito corso di formazione rivolto al personale.

“Il percorso di riflessione, e dunque di revisione, del linguaggio sessista – aggiunge Vietina – è iniziato nel nostro Paese negli anni Ottanta e va avanti tuttora, fra passi avanti e resistenze. Superare queste resistenze e favorire un uso corretto del genere è molto importante, perché

è innanzitutto attraverso il linguaggio che rappresentiamo la realtà, e attraverso tale rappresentazione contribuiamo a consolidarla così com’è o, al contrario, a modificarla. Non si tratta, è bene sottolinearlo, di complicare i testi e renderli illeggibili, si tratta invece di porsi il problema di un uso corretto della lingua, che non confermi gli stereotipi basati sul sesso, ma li metta in discussione”.

La delibera sull’utilizzo del genere nel linguaggio amministrativo verrà trasmessa anche alle società partecipate dal Comune, con l’invito ad intraprendere un percorso analogo