L’uso obbligatorio delle mascherine nelle scuole dove l’attività didattica ed educativa si svolge in presenza, così come imposto dal Dpcm del 3 novembre scorso, solleva preoccupazione da parte di molti genitori che hanno scritto alla Garante per l’Infanzie e l’Adolescenza della Toscana, Camilla Bianchi.

Nell’ambito di un’attività propositiva e di sensibilizzazione prevista per legge e in un’ottica di generale collaborazione istituzionale, la Garante ha scritto al premier Giuseppe Conte, al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e agli assessori alla Sanità e all’Istruzione Simone Bezzini e Alessandra Nardini,  perché vengano adottati provvedimenti a tutela della salute fisica e psicologica di alunne e alunni.

“Pur nella consapevolezza delle numerose e gravi problematiche che le Istituzioni devono complessivamente affrontare in questo momento e pienamente consapevole della necessità di contenere e contrastare il diffondersi del Covid-19 sull’intero territorio nazionale, non posso tuttavia sottacere come le misure assunte a tutela prioritaria della salute pubblica, ancorché necessarie, gravino in particolar modo su bambine e bambini, ragazze e ragazzi che vivono in questo momento una condizione di maggiore fragilità che non può essere sottovalutata” scrive la Garante.
“Ho ricevuto – si legge nelle missive inviate – numerose segnalazioni da parte di genitori che esprimono, in modo accorato, forte dissenso e profonda preoccupazione per l’uso obbligatorio delle mascherine a scuola. A loro dire, infatti, non sarebbero stati adeguatamente valutati gli effetti negativi che l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali delle vie respiratorie possono produrre sul piano sia fisico che psicologico”.
In particolare dover inalare per molte ore consecutive aria di scarto dei polmoni “può determinare stati di malessere collegati a stress respiratorio” mentre la continua presenza delle mascherine sul volto, “può inibire la libera espressività e la piena socializzazione, determinando effetti negativi nella crescita di bambine e bambini, ragazze e ragazzi”.

Nell’ambito delle rispettive competenze, Bianchi esorta il Governo nazionale e regionale a “valutare l’opportunità di adottare idonei provvedimenti poiché la concreta applicazione delle misure individuate nell’ultimo Dpcm sta determinando notevoli disagi per alunne e alunni”.