Molestia, stereotipo, limitazione, discriminazione, obbligo, violenza, veicoli di testimonianze ed esperienze da raccontare e condividere. Le parole, come le panchine simbolo contemporaneo di lotta contro il femminicidio, si tingono di rosso, ricordando la sofferenza di tutte le vittime del mondo, di quelle vite che non ce l’hanno fatta e di quelle innumerevoli identità invisibili, che, consapevoli e inconsapevoli, subiscono in silenzio, schiave di isolamento, emarginazione, colonizzate nella mente, recluse nell’indifferenza di chi le circonda. L’assessore alle Pari Opportunità Consuelo Cavallini apre virtualmente il progetto “Raccontare le parole”, attivato in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne in programma il 25 novembre. Una sequenza di finestre umane, pubblicate on line, sulla pagina Facebook del Comune, in cui oltre dieci protagonisti, membri della Commissione consiliare Pari Opportunità di San Casciano, presieduta da Paola Malacarne, raccontano un’esperienza personale partendo da una parola che rimanda al concetto di violenza, vissuta, subita, testimoniataL’iniziativa che andrà avanti in forma digitale fino al 26 novembre prevede la partecipazione, tra gli altri, dell’attrice e regista e drammaturga Tiziana Giuliani, vincitrice dell’edizione 2020 del premio Giacomo Matteotti, indetto dal Governo, per l’impegno civile nella scrittura teatrale.

“San Casciano con i volti, le parole, i racconti di vita vissuta delle persone – spiega l’assessore Consuelo Cavallini – ci mette la faccia per difendere il diritto alla vita di tutte le donne, contro ogni forma di violenza e discriminazione. Il progetto si offre come percorso utile a riconoscere, prevenire, contrastare le azioni violente”.

“L’iniziativa – precisa Paola Malacarne – ha lo scopo di costruire un piccolo archivio di testimonianze, una sorta di fotografia del territorio relativamente alla percezione di violenze subite dalla popolazione femminile, ma anche dalla popolazione maschile che ha sperimentato violenze analoghe. La narrazione, come memoria autobiografica, costituisce uno strumento per aumentare la consapevolezza sulle diverse forme di violenza che la persona, inconsapevolmente, subisce o agisce mentre l’ascolto delle esperienze altrui diventa uno specchio in cui riconoscersi e su cui riflettere”

Due nuove panchine rosse si aggiungono nel territorio del Chianti come segno permanente, come monumento civico, simbolo di memoria e speranza. I Comuni di Greve in Chianti e Barberino Tavarnelle celebrano la giornata per l’eliminazione della violenza sul mondo femminile con l’installazione di due panchine rosse, dedicate alle donne vittime di violenza e femminicidio, per un’una doppia iniziativa promossa dalle assessore alle Pari Opportunità Maria Grazia Esposito di Greve in Chianti e Marina Baretta di Barberino Tavarnelle in collaborazione con le associazioni locali. Quella di Greve occupa una posizione centrale in piazza Matteotti, nei pressi del Palazzo del Fiorino e dell’Ufficio Informazioni turistiche, la panchina di Barberino è stata collocata nei giardini della Pineta di via Cassia a Barberino Val d’Elsa. “Dedichiamo le panchine rosse a tutte le donne – dichiarano le assessore Marina Baretta e Maria Grazia Esposito – che ogni giorno sono costrette a vivere nell’inferno di vessazioni fisiche e psicologiche e non ce la fanno ad uscire dal tunnel, la nostra intenzione è quella di estendere la collocazione delle panchine in ogni frazione dei nostri territori, anno dopo anno, perché tutta la comunità si senta coinvolta e agisca concretamente nella quotidianità partendo dalla necessità di intervenire nei settori della prevenzione e dell’educazione”.