Il “calciosociale” arriva nel capoluogo maremmano con le sue regole speciali per fare dello sport un mezzo di crescita individuale e di gruppo, favorendo le relazioni e non la semplice competizione. Per la prima volta l’Amministrazione comunale patrocina il progetto presentato dall’associazione sportiva dilettantistica “Calciosociale”, in collaborazione con l’asd Fossombroni, denominato “Palestre di vita: giovani a confronto sui campi di calciosociale”, che punta a trasformare il campo da gioco in una vera e propria comunità integrata, che sia esempio di rispetto reciproco e inclusione.

L’iniziativa è finanziata dalla presidenza del Consiglio dei ministri, ufficio sport. Ci si affronta, e confronta, in squadre miste, maschi e femmine e anche se l’attenzione è puntata sui ragazzi, non ci sono limiti di età o abilità per partecipare. L’appuntamento è ogni mercoledì fino al 16 dicembre dalle 18 alle 20 all’impianto sportivo Csen della cittadella dello studente in via Scopetani. La partecipazione al torneo è gratuita e l’obiettivo è formare 5 squadre di 8 giocatori. Questa edizione ha come filo conduttore l’ambiente e la sua tutela e per questo ogni squadra avrà un nome legato agli elementi naturali: acqua, aria, vento, fuoco, sole. Da queste parole si aprirà un dialogo con i partecipanti e verranno affrontate tematiche relative all’attuale situazione ambientale e all’importanza dell’impegno di tutti per la sua salvaguardia, anche grazie alla collaborazione con Legambiente.

Il motto di Calciosociale è infatti “Vince solo chi custodisce” nell’accezione più ampia del termine: custodire le relazioni, custodire le persone, custodire l’ambiente.

“Siamo orgogliosi – dichiara il sindaco, Antonfrancesco Vivarelli Colonna – di ospitare per la prima volta nella nostra città un evento così particolare, che fa dell’integrazione la sua parola chiave: è bello vedere squadre mischiate senza distinzioni di sesso, razza, età, abilità o situazioni di disagio”

“Grosseto con le sue realtà territoriali ed associative di eccellenza – commenta il fondatore di Calciosociale, Massimo Vallati – è il terreno ideale per far partire un’esperienza di questo tipo e contribuire alla crescita e alla coesione del tessuto civile e sociale”. Il tutto nel rispetto delle norme anti Covid-19 e dei decreti del presidente del Consiglio dei ministri.

“Credo – sottolinea l’assessore allo Sport, Fabrizio Rossi – che educare attraverso lo sport, in questo caso il calcio, per formare non solo atleti ma anche persone, con i valori della solidarietà, dell’accoglienza, dell’inclusione, del gioco di squadra e del rispetto della diversità e delle regole sia un impegno notevole, che come Amministrazione vogliamo sostenere e diffondere sul nostro territorio”.

Le regole sono tutte particolari: le squadre hanno le stesse potenzialità secondo un coefficiente tecnico assegnato, il responsabile è un educatore-facilitatore che assume le decisioni in collaborazione con gli altri, non esiste l’arbitro, ogni giocatore non può segnare più di 3 goal a partita, il calcio di rigore viene battuto dal meno forte, non esiste la panchina, ma sono tutti titolari. A fine partita, inoltre, si svolge il 90esimo pensiero per una condivisione dell’esperienza appena vissuta.

“Più che di vere e proprie regole – afferma l’assessore alle Politiche giovanili, Chiara Veltroni – ritengo che si possa parlare di insegnamenti dal forte valore educativo. I giovani, ma non solo, troppo spesso si chiudono nelle loro stanze per connettersi a un mondo virtuale che non sempre offre spunti di riflessione e di confronto: coinvolgerli in questo progetto è davvero importante”.

“Lo scambio con gli altri – dice l’assessore alle Politiche sociali, Mirella Milli – che sia di parole, gesti o esperienze rappresenta la strada più costruttiva per crescere e migliorarsi. Trovo che la società Calciosociale sia riuscita in pieno a realizzare questo obiettivo”.

La partecipazione è gratuita e chiunque può aggregarsi al gruppo mandando una mail a grosseto@calciosociale.it o chiamando il numero 349-8543052.