E’ avvenuta oggi, 8 ottobre, la proclamazione ufficiale di Eugenio Giani a presidente della Regione Toscana.
Alle ore 11,15, nella sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, piazza Duomo 10, nel corso di una breve cerimonia si è svolto il passaggio di consegne tra il presidente uscente Enrico Rossi e il neoeletto Giani.
Una cravatta, rossa non a caso, come passaggio di testimone. Se la sfila dal collo della camicia il presidente uscente Enrico Rossi, che termina il suo doppio mandato lungo dieci anni alla guida della Toscana, e la indossa il neo presidente Eugenio Giani, oggi ufficialmente proclamato a due settimane e mezzo dalle elezioni del 20 e 21 settembre da cui è uscito vittorioso.
La cerimonia si è svolta nella sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati in piazza del Duomo a Firenze, sede della presidenza della Regione. “Martini nel 2010 mi donò una cravatta ed anche io voglio fare altrettanto – spiega Rossi -: una cravatta rossa, colore che in questa regione ha una storia ed ha avuto un suo peso. Un elemento di continuità”. Giani ringrazia. “Enrico – si sofferma – passerà alla storia come un grande presidente della Toscana. Ha portato avanti questi ideali con grande capacità. Lavorerò per lo sviluppo dei valori che Enrico mi consegna attraverso il suo dono”. Poi si volta dietro, dove campeggia steso il gonfalone della Toscana, ne spiega la storia e rilancia. “Da mille anni i colori della regione sono il rosso e il bianco. E poi c’è il Pegaso, che ci ricorda il Comitato di liberazione nazionale ed ha dunque un alto valore simbolico. La mia intenzione è di rappresentare tutta la Toscana”. Nel suo studio farà appendere un ritratto di Cosimo I dei Medici e uno di Pietro Strozzi. “Due personaggi che in vita hanno litigato molto – scherza Giani – ma che ora dovranno idealmente collaborare”.
“Illustrerò il programma di governo e presenterò la Giunta durante la prima seduta di Consiglio” conclude Giani rispondendo ai giornalisti presenti. La data ipotizzata è lunedì 19 ottobre, seguita da un seconda seduta il 21 o 22. “Tra le cose di cui dovremo da subito occuparci – anticipa il neo presidente – c’è sicuramente l’emergenza Covid-19 ma anche l’aggiornamento del patto per lo sviluppo e per il lavoro, nel segno della concertazione”. L’ultimo è stato siglato con le categorie da Rossi a luglio 2019, un anno fa.