“Un pollaio è più decoroso. La struttura fa letteralmente acqua da tutte le parti. Le infiltrazioni sono tante e tali che per tentare di arginarle sono addirittura stati piazzati secchi sulle scale, mentre e’ usata una copertura di nylon a protezione di parti di vetrocemento esplose, e molte strutture e pareti sono infiltrate di acqua. La situazione è incompatibile con una società che si vuole definire civile. Esorto il ministro a non parlare di 3 metri quadri a detenuto, ma a venire a vedere in che condizioni versa questo carcere e spieghi anche ai bambini detenuti con le madri, che ho incontrato, come sia possibile e ammissibile che la prima esperienza di vita possa essere all’interno di un carcere umanamente deprimente”.

Giuseppe Fanfani, garante toscano dei detenuti, torna dalla visita di stamani, venerdì 16 ottobre, a Sollicciano “profondamente scosso. Le condizioni del carcere superano ogni immaginazione possibile”, dichiara. “Tornerò con più calma e più tempo – promette – e chiederò il permesso di scattare delle foto. Forse anche il direttore del Dap, che invito a venire per una visita accurata, riuscirà a commuoversi”.

Fanfani parla di una “esperienza traumatica”soprattutto nell’incontro con due bambini molto piccoli, all’incirca due, tre anni di età. “Unico loro conforto sono i numerosi volontari che tentano di assisterli nel migliore dei modi pur in una situazione tanto drammatica. La visita è stata istruttiva – conclude -. Mi ha fatto comprendere che postribolo sia Sollicciano”.