Sale a nove il numero complessivo di interdittive antimafia adottate negli ultimi sei mesi dal prefetto di Firenze, che ha firmato un altro provvedimento riguardante una società che opera nel settore agricolo con sede a Barberino Tavarnelle, per la quale sono emerse le “circostanze ostative” (previste dall’articolo 67 del Codice Antimafia, decreto legislativo 159/2011) che impongono al prefetto l’assunzione di questa misura.
L’interdittiva impedisce all’impresa di essere parte contrattuale della Pubblica Amministrazione e la priva della possibilità di ottenere licenze o autorizzazioni di polizia e di commercio.
L’intervento scaturisce dagli approfondimenti condotti dal Gruppo Interforze della Prefettura nell’ambito delle attività industriali, commerciali e agricole presenti sul territorio metropolitano.
Il pericolo di infiltrazioni è infatti grave ed attuale e il provvedimento adottato ieri dal prefetto risponde più che mai all’esigenza di rafforzare la tutela dell’economia legale dagli appetiti criminali in una fase complessa ed emergenziale come quella in corso.
“Un’ulteriore azione – sottolinea il prefetto – che rafforza l’attività messa in campo in chiave anticipatoria per contrastare ogni forma di illegalità a difesa dell’economia sana, in un contesto dove risulta significativo il rischio di infiltrazioni nel tessuto produttivo locale, soprattutto nell’attuale congiuntura”.