ESASPERATA DALLE CONTINUE LITI DEI GENITORI

SCAVALCA IL PARAPETTO DI UN BALCONE

E PROVA A LANCIARSI NEL VUOTO

UN CARABINIERE LA SALVA MA SI FERISCE A SUA VOLTA.

Sembrava uno dei tanti interventi per lite tra coniugi che purtroppo vedono i Carabinieri della Sezione Radiomobile di Prato intervenire quotidianamente; operazioni apparentemente semplici, ma di fatto estremamente delicate e complesse, ancor più se di riflesso coinvolgono i figli dei contendenti.

Nella tarda serata di sabato scorso uno di queste vicende stava per trasformarsi in tragedia quando, al culmine di una lite tra una coppia di coniugi cinesi residente a Prato da oltre 10 anni, la loro figlia diciannovenne non ha più sopportato le gravi tensioni familiari che perdurano oramai da tempo ed ha tentato di togliersi la vita lanciandosi dal terzo piano della propria abitazione.

Tutto è iniziato con una richiesta di aiuto pervenuta al numero di pronto intervento del Comando Provinciale di Prato cui è seguito l’invio sul posto di un’unità del Radiomobile. A chiamare era stato il figlio più piccolo della coppia, anch’egli esasperato come la sorella maggiore dal pesante clima familiare. Al loro arrivo i militari hanno cercato di calmare gli animi, preoccupandosi oltremodo nel vedere lo stato di profonda frustrazione del ragazzo che esternava propositi suicidari. Inaspettatamente –però- era la sorella maggiore che si lanciava di corsa verso il balcone con un atteggiamento tale da allarmare i due militari che la inseguivano prontamente fino a vederla scavalcare il parapetto del balcone rimanendo trattenuta solo dai fili per stendere i panni. Uno dei due militari riusciva ad agguantarla proprio mentre superava tale ultima barriera rischiando di precipitare anch’esso se, nel contempo, non fosse stato assicurato dalla presa del collega che lo ancorava al balcone.

Sul posto sono stati fatti intervenire i sanitari, nonché è stato poi allertato anche personale del SEUS (Servizio Urgenza Emergenza Sociale) di Firenze che curerà i successivi aspetti di recupero psicosociale.

A seguito dell’azione di salvataggio uno dei due militari è dovuto ricorrere alle cure mediche presso il pronto soccorso dell’Ospedale di Prato ove gli veniva diagnosticata la distorsione della spalla destra.