La prima volta nel 1980, in una piccola chiesa di Barberino di Mugello. Da allora 4.800 concerti in tutto il mondo, 29 tournée, direttori e solisti di fama internazionale e un rapporto stretto con la città per l’Orchestra da Camera Fiorentina, ensemble che nel 2020 celebra 40 anni di attività.

Molto si deve alla tenacia – notissima nell’ambiente – di Giuseppe Lanzetta, direttore stabile e co-fondatore dell’Orchestra.

La 40esima stagione sarebbe dovuta partire a fine marzo con lo straordinario concerto del pianista Bruno Canino, da sempre vicino all’OCF, ma l’emergenza coronavirus ha imposto un posticipo.

Inaugurazione rimandata a lunedì 20 e martedì 21 aprile, nel Cenacolo di Santa Croce, uno dei luoghi simbolo del patrimonio artistico fiorentino: due serate nel segno di Beethoven impreziosite da un’altra star del pianoforte, Giuseppe Andaloro. Il ricavato dell’appuntamento inaugurale di lunedì 20 andrà alla Fondazione Ospedale Pediatrico Meyer onlus.

“Eravamo tutti studenti del Conservatorio Cherubini, facevamo le prove al lunedì e al mercoledì e guai a chi mancava – ricorda il maestro Lanzetta riguardo gli albori dell’orchestra – ognuno di noi metteva la sua esperienza per migliorare l’esecuzione.

Sul podio ci sono finito quasi… per caso. Il direttore dell’epoca ci aveva lasciati e c’era da mettere in piedi “Stabat mater” di Pergolesi. Ci proponemmo in due e dopo un paio di prove fu l’orchestra a scegliere. Da allora non ci siamo mai fermati. Tutti davano una mano un po’ per tutto, compresa l’affissione manifesti, la notte, con la colla preparata da mia madre.

Quindi un’ascesa segnata da tante soddisfazioni: i concerti alla Berliner Philharmoniker Grosser Saal e alla Musikverein di Vienna, tour in Asia, Stati Uniti, Sud-America… Tra i grandi solisti che abbiamo ospitato impossibile non ricordare Igor Oistrakh, Bruno Canino, Aldo Ciccolini, Yehudi Menuhin, Mstislav Rostropovich, Gary Karr, Eduard Brunner, Giuseppe Andaloro, Alessandro Carbonare e pure un giovanissimo David Garrett, che conobbi durante un tour all’estero: diventammo amici e venne suonare a Firenze con noi ben otto volte.

Ma la cosa che mi inorgoglisce di più è che dall’Orchestra da Camera Fiorentina siano venuti fuori tanti solisti e prime parti di fama internazionale: Daniele Giorgi primo violino dell’Ort, i clarinettisti Carlo Failli e Marco Ortolani, sempre dell’Ort, il primo corno del Maggio Musicale  Luca Benucci, tanti violoncellisti del Maggio e  della Scala come Elida Pali e Michele Tazzari, il grande contrabbassista Alberto Bocini, il primo timpanista della Scala Andrea Bindi, e tanti altri che adesso sono professori stabili delle orchestre di Bologna, Genova, Rai di Torino, San Carlo di Napoli. E come non ricordare il mio primo violino Paolo Chiavacci del Quartetto  Foné.

L’Orchestra da Camera Fiorentina è stata una fucina di professori d‘orchestra e continuerà ad esserlo, basti pensare ai tanti giovani laureati della Scuola di Musica di Fiesole e del Conservatorio Cherubini  che trovano una prima, stabile, occupazione proprio da noi. Da otto anni, inoltre, apriamo i nostri concerti con brani di giovani compositori provenienti dal corsi della Scuola di Musica di Fiesole e di altri istituti.

L’ensemble impiega oggi oltre 50 orchestrali, i fondi pubblici

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ultimo aggiornamento: 15-03-2020