Il presidente della Lega calcio di serie A, Paolo Dal Pino, ha inviato una lettera al Governo, attraverso il ministro dello sport, Spadafora, quello dell’Interno, Lamorgese, e quello della Salute, Speranza, per chiedere che nei territori considerati a rischio coronavirus le gare di calcio non vengano sospese, ma siano disputate a porte chiuse. Lo apprende l’ANSA. Si tratta di un atto formale, che la Lega delle società motiva nella lettera con il “calendario già saturo di impegni” e la necessità che le competizioni si concludano “entro il 24 maggio stante l’avvio dei prossimi Europei di calcio”.
Interessata anche Inter-Ludogorets di Europa League, in programma giovedì. Quanto a Juve-Inter, big match della prossima giornata, e’ stato escluso il rinvio a lunedi’.
Si’ alle gare sportive a porte chiuse, nei territori interessati dalla diffusione del coronavirus: il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, ha annunciato che e’ in via di ultimazione il decreto del governo che lo consente.
“Ho inoltrato in mattinata al Ministro Speranza una richiesta ufficiale per la gara ufficiale di giovedì dell’Inter e siamo in attesa di un riscontro del Governo per la disposizione della gara a porte chiuse e ci aspettiamo un segnale positivo. Si va verso le porte chiuse”: lo ha detto il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina nella conferenza stampa al termine del Consiglio federale n sel quale si è discusso dell’emergenza Coronavirus.
Parlare di Juventus-Inter a porte chiuse non è un tabù. Nemmeno per il presidente bianconero, Andrea Agnelli, ospite di Radio24: “In questo momento la priorità è la tutela della salute pubblica, partendo da questo presupposto c’è un dialogo in corso con le autorità, ma qualunque determinazione sarà presa, è importante che sia a tutele della salute pubblica”.”Il calendario è estremamente intasato – ha proseguito Agnelli -, frutto di scelte pregresse a cominciare dall’inizio del campionato tardi e della sosta natalizia. Ovvio che adesso si è in difficoltà ma, ripeto, noi ci adegueremo a quello che decideranno gli enti preposti”.
Disputare gli eventi sportivi “a porte chiuse e’ la strada giusta”: lo dice Walter Ricciardi, membro dell’esecutivo Oms nominato consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza. “La prima strategia – ha detto Ricciardi a Radio Punto Nuovo – è non far incontrare persone in luoghi dove sono a stretto contatto tra di loro, seppure all’aperto, come allo stadio. Ho consigliato nella veste di tecnico sanitario e di persona appassionata di sport che giocare a porte chiuse è la strada giusta”, ha detto commentando la richiesta ufficializzata oggi da Gravina e anticipata ieri dall’Ansa. Lo stop alle manifestazioni sportive, ha aggiunto, “e’ un provvedimento prese per almeno le prossime due settimane”.
Una
domenica dall’atmosfera quasi surreale. Lo sport, calcio in primis, va
in quarantena per l’emergenza Coronavirus. Dopo le decisioni di ieri
sera del Consiglio dei ministri, Lombardia e Veneto e poi Piemonte ed
Emilia Romagna hanno sospeso tutte le manifestazioni sportive: e si è
fermata anche la serie A. Rinviate a data da destinarsi quattro partite –
Atalanta-Sassuolo, Inter-Sampdoria, Verona-Cagliari e anche
Torino-Parma più altre partite in serie C, dei campionati minori, di
quelli giovanili, del basket, della pallavolo. Uno stop doveroso e
necessario, in linea con le disposizioni del Governo, anche se ora,
soprattutto per la serie A apre interrogativi non di poco conto su come
regolarsi nel futuro immediato, se optare per la disputa delle gare a
‘porte chiuse’ o in ‘campo neutro’. Un problema non di poco conto visto
il calendario senza margini di intervento con campionato, coppa
nazionale e competizioni europee a non lasciare di fatto spazio a nuove
date. I rinvii dei match di serie A pongono adesso un problema anche
sulla regolarità del campionato e trovare date utili per il recupero
potrebbe cominciare a diventare complicato, considerando che questo è
l’anno dell’Europeo e che quindi non si può travalicare il paletto
temporale del 24 maggio, data dell’ultima giornata di Serie A.
Il
ministro dello sport Vincenzo Spadafora è in continuo contatto con il
numero uno del Coni, Giovanni Malagò ed il presidente della Figc,
Gabriele Gravina. Il presidente della Federcalcio ha convocato per oggi
in via Allegri una task force dei medici della federazione per
analizzare la situazione dell’emergenza Coronavirus e dare indicazioni
precise sull’attività delle squadre nazionali (al momento sono stati
rinviati gli stage delle nazionali Under 19 maschile e femminile), poi
ci sarà l’attesa riunione del Consiglio federale (al quale è prevista la
presenza di un rappresentante del ministero dello sport) che dovrà
prendere in considerazione tutte le possibili soluzioni ed adottare
provvedimenti. Martedì, sono in programma il consiglio nazionale e la
giunta del Coni dove è prevista la presenza proprio di Spadafora.
“Credo che in questo momento il mondo dello sport non debba andare per
conto proprio. Deve essere allineato con le disposizioni delle autorità
preposte, in primis il Governo”, ha commentato il presidente del Coni,
Giovanni Malagò sottolineando comunque che l’interesse primario “è la
salute”. “Ci siamo adeguati al decreto del Consiglio dei Ministri – dice
a margine di Roma-Lecce – Qualcuno può condividerlo, o no. Sarebbe
stato profondamente sbagliato e inelegante se si fossero anticipate le
mosse del Governo. Qui parliamo di tante manifestazioni sportive, non
solo di calcio. Il dialogo è aperto con tutte le società coinvolte”.
Quanto all’ipotesi di giocare le partite a porte chiuse Malagò spiega
che “è stata preso in considerazione dal Governo. Però ci sono due
problemi: da un lato i biglietti già venduti con società che si
dovrebbero far carico dell’aspetto economico, dall’altro se si decide
nel giro di poche ore di giocare a porte chiuse potrebbe esserci un
problema di ordine pubblico. Si naviga a vista. L’obiettivo naturalmente
è di ripartire al più presto”.
Il ministro dello Sport
Spadafora, che ieri sera ha disposto la sospensione delle manifestazione
sportive, ha ribadito che “ora più che mai abbiamo il dovere di essere
prudenti e responsabili. È necessario agire in maniera seria e
determinata senza alcun allarmismo ma evitando ogni situazione di
rischio”.
E intanto, giovedì a San Siro è in calendario il match
di Europa League Inter-Ludogorets: i bulgari hanno chiesto lumi all’Uefa
e secondo quanto apprende l’ANSA, comunque evolva la situazione
dell’emergenza coronavirus, la partita si giocherà.
Se i
provvedimenti restrittivi presi dal governo per le gare a Milano
dovessero persistere (e non venisse adottata la formula delle porte
chiuse) l’evento verrebbe spostato in campo neutro.
Quanto alle
gare a porte chiuse, l’ipotesi non raccoglie troppo consenso dai campi:
si allo stop delle partite no all’assenza dei tifosi per l’allenatore
della Lazio, Simone Inzaghi. “Quello che sta accadendo in Italia è un
problema serio e importante, sono d’accordo se si dovranno fermare le
partite di campionato”, mentre si dice contrario all’ipotesi di giocare a
“porte chiuse”: “Assolutamente no. Il succo del calcio sono i tifosi.
Non bisogna sottovalutare quello che sta capitando. Ci stiamo muovendo
nella direzione giusta – sottolinea -. Il calcio resta dei tifosi, per
questo bisognerà cercare di porre rimedio a questa grandissima
problematica”.