l monitoraggio dello stato ambientale dei corpi idrici, compito istituzionale di ARPAT, è sviluppato sia come strumento per la pianificazione delle risorse sia come modo per verificare l’efficacia delle misure adottate per raggiungere gli obiettivi ambientali fissati dalla Direttiva 2000/60/CE (Direttiva Quadro sulle Acque).
Il monitoraggio deve portare alla classificazione dei corpi idrici in base al loro stato di qualità ambientale e seguire l’evoluzione di questo stato fino al conseguimento di un livello buono di qualità.
Lo stato di qualità ambientale di ogni corpo idrico è definito sulla base di elementi che tengono conto di tutte le componenti che lo costituiscono e cioè degli ecosistemi acquatici e terresti associati al corpo idrico, l’idromorfologia, lo stato chimico fisico e biologico dell’acqua (stato ecologico), dei sedimenti e del biota.
I corsi d’acqua monitorati nella Provincia di Massa Carrara sono 16 e possono essere distinti in base alla loro collocazione in:
- corsi d’acqua del Bacino del Magra che caratterizza il territorio della Lunigiana tipico contesto della montagna appenninica. Si tratta di una valle di confine racchiusa fra l’Emilia-Romagna e la Liguria, con caratteri morfologici diversi;
- corsi d’acqua dei Bacini Toscana Nord che si collocano nella zona di costa con maggiore pressione antropica.
Bacino | Corpo idrico | Codice MAS |
---|---|---|
Magra | Magra monte | MAS-2018 |
Magra medio | MAS-016 | |
Magra valle | MAS-017 | |
Aulella monte | MAS-811 | |
Aulella valle | MAS-022 | |
Bagnone | MAS-966 | |
Taverone | MAS-020 | |
Verde | MAS-015 | |
Bardine | MAS-814 | |
Caprio | MAS-803 | |
Geriola | MAS-805 | |
Moriccio Gordana | MAS-019 | |
Rosaro | MAS-813 | |
Toscana Nord | Frigido-Secco | MAS-025 |
Frigido | MAS-026 | |
Carrione monte | MAS-942 |
Dopo 6 anni di campionamenti ed analisi, la classificazione dello stato ecologico e chimico ci hanno consentito di avere una visione d’insieme dei corsi d’acqua della Provincia considerando sempre che il dato triennale dello stato ecologico e chimico deriva dal valore peggiore registrato nei vari anni di monitoraggio (secondo il principio “one out all out”).
Lo stato chimico complessivo del triennio viene attribuito considerando il peggiore risultato nei tre anni, calcolato sulla base dei risultati delle analisi delle sostanze prioritarie di cui alla Tab 1A del Dlgs 175/15.
I risultati per i corsi d’acqua della Provincia di Massa Carrara sono riassunti nella tabella sotto riportata.
Lo stato chimico “non buono” che si ritrova in diversi corsi d’acqua tra il 2013 e il 2015 è da attribuirsi alla sola presenza del mercurio (il limite normativo del mercurio prevede come concentrazione media nell’ambito dell’anno 0,03 μg/l e come concentrazione massima ammissibile da non superare nel corso dell’anno solare pari a 0,06 μg/l). Il mercurio è un inquinante ubiquitario la cui presenza nei corpi idrici è imputata sia a fonti antropogeniche che naturali e si ritrova in più del 50% dei punti di campionamento nel primo triennio che interessano sia la costa che la Lunigiana; questo tipo di contaminazione risulta inoltre presente in numerosi altri fiumi toscani.
Nel triennio 2016-2018 invece si ha un netto miglioramento e la quasi totalità del corsi d’acqua monitorati nella provincia risulta avere uno stato chimico “buono”, fa eccezione il Frigido a valle (sempre per la presenza di Mercurio).
Fa parte dello stato chimico anche la ricerca di inquinanti nel biota (pesci): tale attività è ancora a livello sperimentale, per cui la qualità dello stato chimico tiene conto solo delle determinazioni in acqua. Nella provincia di Massa Carrara per questo tipo di campionamento sono state individuate due stazioni: una sul Taverone e una sull’Aulella (MAS-020 e MAS-811). In entrambi i casi il biota risulta sempre “non buono”, a causa del superamento dei valori limite di difeniletere bromurati, mercurio e, solo nel Taverone, di eptaclocuro epossido. Sarà da approfondire il peso che hanno sugli esiti analitici le immissioni di pesce ad uso sportivo su alcuni torrenti.
Lo stato ecologico si ottiene come valore peggiore, tra gli elementi biologici (Macrobenthos, Macrofite, Diatomee) e il LimEco – valore medio delle sostanze chimiche di Tab 1B del Dlgs 175/15. Gli indicatori biologici prevedono cinque classi di qualità: elevato, buono, sufficiente, scarso, cattivo.
Come si evince dalla tabella, nel primo triennio (2013-2015) solo il 33,4% dei corpi d’acqua ha raggiunto la classificazione di “buono”, con un punto “Elevato”. Si tratta principalmente di corsi fluviali appenninici (es. Bagnone, Aulella a monte, Verde, Geriola), che conservano ancora condizioni ambientali ottimali in grado di ospitare comunità viventi ben diversificate con solo parziali alterazioni nella composizione ed abbondanza delle specie.
Nel secondo triennio (2016-2018) la situazione è in netto miglioramento, infatti circa il 50,% (40,0 % Buono e 6,6% Elevato) dei corsi d’acqua risulta in linea con la Direttiva europea 2000/60 EU (sopra la media regionale del 40%); si tratta comunque sempre di stazioni montane che meno risentono delle pressioni antropiche che invece influiscono sui corsi più a valle.
Per quanto concerne i punti di monitoraggio lungo l’asta del Magra, si evidenzia come questo fiume scorra in una zona più antropizzata, inoltre, si sottolinea che nella zona del Comune di Aulla sono stati effettuati negli anni lavori di messa in sicurezza idraulica in seguito all’alluvione del 2011 che hanno interessato sia lo stesso Magra che l’Aulella (nell’immagine a fianco il corpo idrico MAS 2018 Magra monte).
Per quanto concerne i corsi d’acqua del bacino Toscana Nord, il Torrente Carrione passa da uno “scarso” nel primo triennio a “sufficiente” nel secondo, questo corso d’acqua rappresenta un caso particolare di studio. Infatti la criticità per questo torrente, oltre agli elementi idromorfologici, è determinata dalla forte presenza dell’industria estrattiva, le cui pressioni consistono principalmente nella produzione e rilascio in ambiente di materiale fine residuo delle attività di taglio. Proprio la presenza di elevate quantità di materiale fine, carbonatico e non (marmettola), ha effetti ormai noti sullo stato ecologico di questo torrente, poiché le particelle in sospensione occludendo gli interstizi tra i ciottoli distruggono il microhabitat favorevole alla vita sia dei macroinvertebrati che delle microalghe, che oltre a essere nutrimento per il macrobenthos stesso, hanno effetto autodepurante del substrato fluviale.
Dal 2017 grazie anche al Progetto Speciale Cave, ARPAT ha intensificato i controlli e la periodicità degli stessi su punti tradizionalmente monitorati (come appunto il MAS 942 Carrione), ma anche su altri corsi d’acqua che rientrano nei bacini interessati da questi impatti.
A sostegno degli elementi biologici per la classificazione dello stato ecologico dei corsi d’acqua, la Direttiva 2000/60/UE prevede la determinazione degli elementi idromorfologici. Il metodo IQM (Indice di Qualità Morfologica) include aspetti quali la continuità di flussi di sedimenti e legname, l’erosione delle sponde, la mobilità laterale, le variazioni morfologiche. Sempre nell’ambito del Progetto Speciale Cave, è stato determinato l’IQM per i corsi d’acqua interessati dall’impatto dell’attività estrattiva e il risultato è riportato nella tabella. I dati confermano le profonde alterazioni i morfologiche e di habitat del corsi d’acqua indagati.