Jacopo Cellai (Capogruppo Forza Italia): “Più che i soldi da spendere per i terreni al presidente Commisso preoccupano le macroscopiche incertezze sui tempi di realizzazione dello stadio alla Mercafir”
“Sulla vicenda stadio questa amministrazione continua a navigare a vista tra annunci e nessuna certezza. Ad allontanare sempre di più il presidente Commisso dal Comune di Firenze non è soltanto il costo stabilito per acquistare i terreni della Mercafir, a spaventare il patron viola – sottolinea il capogruppo di Forza Italia Jacopo Cellai – è l’assoluta mancanza di chiarezza sullo spostamento degli operatori nella zona nord di Novoli. 4 anni per demolire e ricostruire il mercato, garantendone la continuità e realizzando il nuovo stadio.
Questi sono i tempi garantiti da Nardella. Che sono un bluff, una bugia. Con quali elementi oggettivi Nardella è in grado di garantire i tempi e la funzionalità dello stadio alla Mercafir? Non si sa ancora come saranno riorganizzati gli spazi nel nuovo mercato e quando verrà fatto il trasloco degli operatori mercatali. Non ci sono certezze sulle bonifiche da effettuare e sulle eventuali interferenze con la la falda acquifera per quanto concerne i lavori per il nuovo stadio. Non si sa come verrebbe delimitata l’attività della Mercafir rispetto all’ipotetico nuovo stadio. Non si sa come sarebbe gestita la concomitanza tra eventi sportivi e attività della Mercafir in notturna. Come si fa a sostenere che tutto questo si possa fare in quattro anni considerando pure i tempi tecnici per il bando e la gara di vendita dei terreni?
Il presidente Commisso è pronto ad un investimento sulla città da centinaia di milioni di euro tra centro sportivo e nuovo stadio. Non crediamo che la questione principale sia quella dei 22 milioni di euro per i terreni, ma che al presidente viola faccia più paura la mancanza di risposte che questa amministrazione continua a non essere in grado di dare Come si può annunciare, come ha fatto il sindaco, che in quattro anni si fa tutto se ancora non si ha idea di come spostare gli operatori della Mercafir che, a tutt’oggi, sono all’oscuro di tutto. Si è ripreso la variante del 2012 che risaliva all’era Renzi. Possibile – conclude Jacopo Cellai – che dopo 7 anni non siano già state tracciate linee chiare e oggettive che garantiscano i tempi promessi?”.